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No a pubblicità scorretta: TAR di Genova conferma la legittimità di parte della 175”

È soddisfatto il presidente della
Commissione Albo Odontoiatri Nazionale (CAOn) Giuseppe Renzo,
all’indomani della Sentenza del Tar Liguria che, applicando gli
articoli della Legge 175 del 1992 in materia di pubblicità sanitaria e
di repressione dell’esercizio abusivo delle professioni sanitarie, ha
respinto il ricorso presentato da una società odontoiatrica che, per non aver
indicato in un totem pubblicitario gli estremi del suo direttore sanitario, era
stata sanzionata dal Comune di Sarzana, che aveva richiesto parere alla CAO
di La Spezia, con la sospensione dell’autorizzazione
all’esercizio dell’attività ambulatoriale.

Con
un’argomentazione cristallina e un’attenta analisi del quadro
normativo
– spiega Renzoil Giudice ha dimostrato,
in maniera lampante e senza ombra di dubbio, che le Leggi sulle
liberalizzazioni, dalla Bersani in poi, hanno abrogato soltanto gli articoli
incompatibili della Legislazione precedente. In particolare, l’articolo 5
comma 5 della Legge 175 è pienamente vigente e viene infatti applicato in
questa sentenza, come in quella recente del tribunale di Cosenza”.

“La situazione era
talmente chiara
– aggiunge Sandro Sanvenero, presidente Cao di
La Spezia e segretario della Cao nazionale – che, anche se in
questa prima udienza si aspettava solo la decisione sulla sospensiva, il
Giudice ha ritenuto di poter andare subito a sentenza”
.

“Così ricostruito il
quadro normativo di riferimento
– si legge infatti nella Sentenza, che
alleghiamo-, il Collegio osserva che l’effetto abrogativo della
disciplina successiva alla L. n. 175/1992 è circoscritto alle sole disposizioni
concernenti un divieto di svolgimento di pubblicità informativa dei servizi
professionali ovvero alle norme che si pongano in contrasto con i principi di
libertà, trasparenza e veridicità della pubblicità, nonché di non equivocità e
correttezza delle informazioni veicolate.
Ciò risulta peraltro conforme alla
ratio ispiratrice degli interventi riformatori sopra citati, destinati per
l’appunto alla liberalizzazione del settore dei servizi
professionali”.

 “Non esiste vera
libertà senza regole, e le liberalizzazioni non devono andare a discapito della
Salute pubblica
– conclude Renzo -. I Giudici lo hanno più
volte ribadito, ora spetta ai Legislatori rendersene conto e fare in partenza
buone leggi che non lascino spazio a vuoti normativi, a zone d’ombra dove
possano insinuarsi e prosperare interessi dubbi o illeciti
”.  

Autore: Redazione FNOMCeO

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