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La Regione Lazio in “pole position” per assistenza e servizi sanitari ambulatoriali

Report n.104/2010    

LA REGIONE LAZIO IN “POLE POSITION” PER ASSISTENZA E SERVIZI SANITARI AMBULATORIALI

Dal monitoraggio della spesa sanitaria alla car­tella clinica informatizzata, dall’impiego del Gis (Sistemi Informativi Geografici) per l’indagine epidemiologica alla creazione del network italiano sanitario: così la sa­nità nazionale cambia volto. Punta su fattori chiave che passano per innovazione, ricerca, tecnologie appli­cate, ma anche dalle nuove frontiere del management e anzitutto dalla formazione.

Una svolta su tutte, già solo l’introduzione della cartella clinica elettronica: una vera rivoluzione in grado di assi­curare la gestione complessi­va del percorso diagnostico, terapeutico e assistenzia­Ie, migliorando allo stesso tempo la performance delle Aziende sanitarie e la qualità dei servizi.

Largo spazio poi al campo assistenziale, com­parto in continua crescita in termini di volumi di attività e di valori economici, oggi più che mai proiettato su quali­ficazione e rinnovamento.

In particolare, in Italia, ruolo da protagonista al Lazio, tra Ie Regioni con il maggior nu­mero di strutture sanitarie e di accoglienza. Ma c’è di più. Proprio di fronte alla cresci­ta sostanziale della domanda sociale, il territorio laziale è quello in pole position, con un potenziamento della capacità di risposta, un aumento delle strutture e dei servizi cui fanno ricorso sempre maggiore gli uten­ti finali. Queste solo alcune delle conclusioni a cui è ar­rivato il Rapporto sui servizi sociali del Lazio (Censis), quest’anno alla sua seconda edizione.

Ma l’egemonia del Lazio non finisce qui. La posizione di leadership riguarda pure Ie sei case di cura che, secondo uno studio dell’anno scor­so, realizzato dal Cergas per l’Osservatorio Assolombarda Bocconi, rappresentano, in media, quasi il 20% dei posti letto di quelli disponibili nel Sistema sanitario nazionale. Sempre secondo lo studio, nella Regione figurano anche gli unici due Policlinici priva­ti a gestione diretta dell’Uni­versità: il Policlinico Gemelli dell’Università Cattolica di Roma con 1973 posti letto e il Policlinico campus Biome­dico con 123 posti letto. E, ancora, non manca nel paniere delle buone per­formance laziali il capitolo dell’ assistenza specialistica ambulatoriale.

In questo caso a tirar Ie somme è il Rapporto Sias 2008, pubblicato a fine di­cembre dello scorso anno (Laziosanità – Regione La­zio). I numeri sono impor­tanti: i presidi interessati sono 1.015, per la maggior parte privati provvisoriamente ac­creditati (59%) e a gestione diretta di Asl (38%). Per il rimanente 4%, rientra nelle altre tipologie, come ospeda­li classificati, Irccs, Pu, Ao e presidi extraterritoriali.

Circa il 59% è collocato nelle Asl della città di Roma, il 14% nella provincia capitolina e il 28% nelle altre province del Lazio. Entrando ancora più nello specifico, nelle Azien­de sanitarie locali di Roma è concentrato circa il 67% dei presidi privati provvisoria­mente accreditati, il 43% dei presidi a gestione diretta di Asl e dal 75 al 100% di quelli classificati, aziendalizzati ed extraterritoriali.

Roma, 28/10/2010

Autore: Redazione FNOMCeO

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