Report: i farmaci contraffatti “rendono più della droga”

Report n. 65/2010

I FARMACI CONTRAFFATTI “RENDONO PIU’ DELLA DROGA”

Circa l’uno per cento di tutti i prodotti farmaceutici distribuiti legalmente nei Paesi sviluppati, quelli con la maggiore regolamentazione, è contraffatto. Questa l’indicazione emersa a Basilea dalla conferenza che ha visto riuniti nella ‘capitale’ dell’industria farmaceutica europea gli esperti di oltre 40 Paesi per discutere della lotta alla contraffazione dei medicinali.

Dalle cifre fornite, la quota di farmaci contraffatti sale al 10-30% nei Paesi che non hanno una forte regolamentazione e tocca punte del 50% del totale dei prodotti venduti via Web. Nella migliore delle ipotesi si tratta di medicinali ‘placebo’, ma spesso medicine e apparati medici (i falsi riguardano anche questi ultimi) che danneggiano la salute di chi li utilizza e possono essere anche letali.

A differenza di altre forme di contraffazione, quella dei prodotti farmaceutici, secondo molti dei relatori, è un fatto che potenzialmente può toccare ciascuno di noi. A essere contraffatti non sono solo medicinali molto costosi, ma un’ampia gamma di prodotti che va dalle lenti a contatto ai preservativi.

Secondo gli esperti del Consiglio d’Europa, l’organizzazione paneuropea che ha organizzato il convegno, l’industria della contraffazione di prodotti farmaceutici è più redditizia di quella della droga, anche perché le materie prime costano meno e si corrono pochissimi rischi.

L’AIFA da alcuni anni dedica particolare attenzione al tema della contraffazione farmaceutica, come testimoniato dalle diverse iniziative promosse nel tempo e oggi coordinate nell’ambito di una Unità Operativa ad hoc.

  • Il fenomeno della contraffazione dei farmaci: i dati

Il fenomeno della contraffazione farmaceutica, intendendo per contraffatto "un farmaco la cui etichettatura è stata deliberatamente preparata con informazioni ingannevoli in relazione al contenuto e alla fonte" (definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità1992), presenta oggi un trend in forte crescita, non più circoscritto ai soli paesi in via di sviluppo bensì riguardante anche i paesi industrializzati.

La contraffazione coinvolge farmaci di marca e farmaci generici, medicinali salvavita e "life style saving". È possibile distinguere diverse tipologie di contraffazione poiché un medicinale contraffatto può contenere le medesime sostanze di quello originale o sostanze/dosaggi diversi, può non contenere alcun principio attivo o addirittura può essere composto da ingredienti contaminati e pericolosi. Le diverse tipologie hanno tuttavia un comune denominatore nella scarsa qualità in quanto la produzione, anche laddove realizzata con ingredienti non tossici, non avviene secondo le norme di buona fabbricazione e distribuzione stabilite a livello mondiale.

Trattandosi di un’attività "sotterranea" i dati relativi al fenomeno sono da considerarsi indicativi: secondo le stime ritenute più attendibili la percentuale di medicinali contraffatti sul mercato globale si attesterebbe intorno al 7%, con punte significative che raggiungerebbero addirittura il 50% in alcuni paesi come Africa e Asia.

Le statistiche dell’Unione Europea indicano un incremento pari al 384% di falsi medicinali sequestrati nel 2006 rispetto a quanto avvenuto nel 2005 e, ancora, sempre secondo quanto riportato dall’UE, negli ultimi 5 anni sarebbero stati segnalati 27 casi di contraffazione nella catena legale e ben 170 nella rete illegale.

L’impegno dell’AIFA nel contrastare il fenomeno è riconducibile ad alcuni principali filoni di attività.
L’Italia, prima di altri paesi, ha compreso il valore della cooperazione istituendo la Task Force nazionale “Impact Italia”, della quale fanno parte le principali istituzioni interessate al fenomeno della contraffazione ovvero AIFA, Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità, Comando Carabinieri per la Tutela della Salute-NAS, Ministero dello Sviluppo Economico ed Agenzia della Dogane.

Roma 24/06/2010

Autore: Redazione FNOMCeO

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