“L’integrazione socio-sanitaria presuppone un approccio unitario ai bisogni delle persone considerate socialmente più deboli, dunque sarebbe opportuno prevedere il coinvolgimento di tutti i protagonisti chiamati ad intervenire nel nuovo sistema di interventi e servizi”.
Così il Presidente dell’OMCeO della provincia di Palermo, Toti Amato, agli assessori regionali alla Salute Baldo Gucciardi e alla Famiglia Gianluca Miccichè sul decreto in discussione alla Commissione Servizi Sociali e Sanitari dell’Assemblea regionale siciliana.
“L’assistenza sociosanitaria – spiega il Presidente dell’Ordine dei medici – è uno dei pilastri delle riforme degli ultimi anni della sanità pubblica per dare risposte difficili ed eterogenee ad una domanda di salute che arriva da una fascia di popolazione particolarmente a rischio. In questo nuovo modello multidisciplinare le prestazioni sociali sono legate a quelle più strettamente sanitarie proprio per offrire maggiori opportunità nel fronteggiare problemi complessi, come nel caso dell’alcolismo, che non potrebbero risolversi con prestazioni specifiche, anche se qualificate”.
“Sono mutazioni operative che assumono però – secondo Amato – un grande peso anche nei rapporti tra i professionisti e nella condivisione di responsabilità, pur operando ciascuno nel proprio ruolo”.
“Per raggiungere il traguardo di un impianto concreto e credibile al servizio della persona – sottolinea il Presidente – è necessario partire anche da una mentalità istituzionale ‘integrativa’. Anche se la normativa offre tutti gli strumenti organizzativi che garantiscono una cornice entro la quale potere avviare l’integrazione dei due ambiti, sociale e sanitario, sarebbero importanti gli eventuali suggerimenti del mondo medico, che sarà impegnato in prima linea in questo nuovo percorso”.
Stefania Sgarlata – Ufficio Stampa OMCeO Palermo
Comunicato del 28 luglio 2016
Autore: Redazione FNOMCeO