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Vaccini, Nume: “Non trasformiamo i presidenti d’Ordine in sceriffi”

1333 casi di morbillo da inizio anno: è partita da questi dati diffusi due giorni fa dal Ministero della Salute la trasmissione di oggi di Radio3scienza, dal titolo “L’ha detto il dottore”, per parlare di coperture vaccinali e di vaccini in generale. Ad aprire la puntata (ascolta QUI il podcast), un’intervista al responsabile Area Strategica Comunicazione della Fnomceo, Cosimo Nume, che ha parlato del ruolo dei medici e degli Ordini nel favorire la “cultura della vaccinazione”.

È di ieri, infatti, una lettera
aperta
pubblicata su Il Corriere della Sera, a firma di Roberto Burioni – ordinario di Virologia e Microbiologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano –  e di Andrea Grignolio – docente di Storia della Medicina La Sapienza di Roma – che esortano gli Ordini a punire “severamente i medici antivaccini”. Proprio da questa lettera Marco Motta ha preso spunto, citando anche il Documento approvato a luglio dal Consiglio Nazionale Fnomceo per dare a Cosimo Nume la parola.

“Il documento della Fnomceo – ha affermato Nume – contiene sostanzialmente quello che in poche ma autorevoli parole Burioni e Grignolio ribadiscono in questo breve articolo: un invito a tutti gli iscritti a seguire le buone pratiche della scienza, e non mode che sono assolutamente molto pericolose; e un invito agli Ordini provinciali -, ai quali compete la potestà disciplinare -, a vigilare con la massima attenzione e severità sui casi nei quali alcuni medici possono eventualmente aderire a convinzioni del tutto infondate  e magari qualche volta sconsigliare la vaccinazione al di fuori di quelle circostanze in cui deve essere sconsigliata, perché ci sono patologie o un’anamnesi positiva per possibili effetti collaterali, quindi su basi scientifiche”.

Ma gli Ordini stanno facendo questa attività di sorveglianza?

“Posso rassicurare il collega Burioni e il professor Grignolio che la Fnomceo sta monitorando il fenomeno”. E, a dimostrarlo, c’è tutta una produzione di carte bollate contro i Presidenti che hanno intentato i procedimenti disciplinari e anche contro lo stesso Documento della Fnomceo.

Nume ha poi illustrato nel dettaglio l’iter di un procedimento disciplinare che, “nei suoi gradi superiori, può essere impugnato per ragioni di merito ma anche di metodo”. E, tra queste ultime, ha annoverato la violazione della clausola di riservatezza. Motivo per cui, proprio con l’obiettivo di non inficiarlo, il fatto che non si abbia notizia di un procedimento non significa che non sia invece in corso.

“Trasformare i presidenti d’Ordine in sceriffi – ha concluso Nume – non va bene, perché purtroppo non abbiamo la pistola contro le stupidaggini. Però abbiamo strumenti legali di tutela, che hanno i percorsi previsti dalla Legge”.

Autore: Redazione FNOMCeO

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