Corriere della Sera – 22 marzo 2009
L’ intervento
Medici di base più responsabili
Compiti come cogliere i segnali d’ allarme
I medici di base possono avere un ruolo cruciale nel prevenire azioni violente da parte di persone che detengono armi da fuoco legalmente. Grazie al particolare grado di conoscenza della situazione non solo clinica, ma anche personale, degli assistiti, il medico di famiglia può infatti cogliere precocemente segnali di allarme anche sfumati. Può sapere se un certo periodo della vita viene vissuto con particolari angosce: penso, in concreto, alla diagnosi di una malattia grave, all’ improvvisa perdita del lavoro, all’ abbandono da parte del compagno, per non parlare, ovviamente dell’ uso di particolari farmaci o dell’ abuso di sostanze. Il problema è utilizzare correttamente queste informazioni visto che il ruolo dei medici di famiglia, nella valutazione dell’idoneità alla detenzione di armi, spesso diventa semplicemente "notarile", mentre la valutazione clinica non dovrebbe mai essere solo un mero atto formale. E’ necessario inoltre che i medici possano segnalare con più facilità le situazioni di rischio e siano formati a farlo, pur conservando il prezioso rapporto di alleanza terapeutica che impronta la relazione tra paziente e medico di famiglia. Proprio per questo abbiamo incoraggiato e sostenuto la ricerca sull’ abuso di armi da fuoco, attualmente in corso presso la Facoltà di Medicina di Milano (www. ricercawar.com) che prevede di approfondire tutti gli aspetti del problema. Conoscere le difficoltà che medici di base e specialisti incontrano nel lavoro clinico e nelle valutazioni dei pazienti è il primo passo per arrivare a rendere queste valutazioni più puntuali ed efficaci.
Roberto Carlo Rossi
vicepresidente Ordine dei medici di Milano
Autore: Redazione FNOMCeO
