Interpellanza – Atti di violenza su guardie mediche – Nella interrogazione si rileva che notte del 20 settembre è avvenuto un fatto di gravità inaudita: una dottoressa di turno nel posto di continuità assistenziale (ex guardia medica) di Trecastagni, in provincia di Catania, ha subito una violenza sessuale; questo gravissimo episodio ha fatto emergere un acceso dibattito sulle condizioni di insicurezza in cui, come dimostrato da numerose cronache degli ultimi anni, operano di notte gli operatori nei posti di continuità assistenziale e nei pronto soccorso; l’interpellante condivide i toni di estrema preoccupazione espressi dai rappresentanti di categoria delle professioni mediche, a partire da quelli utilizzati dalla presidente della Federazione nazionale dell’ordine dei medici e dei chirurghi secondo cui bisogna pensare, in una situazione tanto allarmante, di “spostare le guardie mediche all’interno delle Stazioni dei Carabinieri, che sono capillari sul territorio, o delle postazioni di Polizia”; da una ricerca effettuata qualche anno fa dal settore continuità assistenziale della Federazione italiana dei medici di medicina generale, che ha intervistato circa 2.458 medici di guardia, è emerso che il 90 per cento di essi dichiarava di aver subito atti di violenza, il 64 per cento minacce verbali, l’11 per cento atti vandalici, il 22 per cento percosse e ben il 13 per cento minacce a mano armata con armi improprie. Si chiede quali urgenti iniziative di competenza il Governo intenda assumere per porre finalmente gli operatori delle ex guardie mediche in condizione di lavorare in sicurezza
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