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Napoli, Peperoni: comprendere il rapporto tra medici e web

Mentre internet diventa sempre più importante e invasivo (delle vite personali e professionali), il mondo medico si interroga sulla sua utilità e sulle sue criticità. E’ utile, ma è anche affidabile? E’ libero da interessi ed è pure uno strumento di “crescita collaborativa”? Per entrare nel merito di queste domande e per cercare di comprendere l’uso effettivo e il livello di gradimento espresso da chi la professione medica la esercita quotidianamente, l’Ordine dei Medici di Napoli ha dato il via a una ricerca tra gli iscritti per approfondire l’uso di internet e dei suoi contenuti. Gabriele Peperoni, presidente dell’OMCeO, partendo da un questionario in ventisette domande a risposta multipla, ha elaborato un percorso approfondito di comprensione: ecco in questa intervista l’analisi del cammino intrapreso.

Presidente Peperoni, l’Ordine di Napoli ha dato il via ad una ricerca tra gli iscritti per comprendere che utilizzo fanno di di Internet. Come mai questa scelta?
Il motivo è semplice: non esistono molte ricerche che siano in grado di dirci oggi come i medici utilizzano internet per il loro lavoro quotidiano. Questo strumento di comunicazione che ha così radicalmente trasformato il nostro presente e che è un fondamentale canale di informazione dei cittadini, rimane un po’ un elemento misterioso nella nostra professione. Come il web è utilizzato dai medici, come è percepito? E’ una opportunità oppure è una seccatura? E’ un elemento che può migliorare il rapporto con il paziente, oppure può peggiorarlo? Per tentare di rispondere a queste domande abbiamo stilato un questionario – titolato semplicemente “Essere medico nel tempo del Web” – che stiamo proponendo ai nostri iscritti.

Com’è strutturato il questionario?
Si tratta di ventisette domande a risposta multipla, divise in tre differenti aree ben ponderate: domande di profilo, domande di inquadramento informatico, domande di giudizio qualitativo. Queste differenze sono date dal fatto che da un lato volevamo sapere quanto sia diffuso il fenomeno dei pazienti che ritornano dal medico avendo approfondito informazioni via internet, mentre dall’altro volevamo conoscere il parere dei medici su aspetti come l’uso del web in ambito formativo, oppure il giudizio in merito a problematiche di conflitto di interessi quando si parla di contenuti informativi sponsorizzati dalle case farmaceutiche.

State utilizzando canali multipli per raccogliere i dati…
Stiamo utilizzando tutti i canali che sono a nostra disposizione. Abbiamo proposto il questionario sul sito web dell’Ordine, l’abbiamo pubblicato sul nostro Bollettino mensile e abbiamo anche realizzato un sondaggio telefonico su un campione mirato di iscritti. Nell’epoca della convergenza dei media non vedo perché avremmo dovuto limitarci. Comunque ripeto: il nostro obiettivo è quello di raccogliere un campione il più possibile vasto di medici ed ottenere da loro risposte che ci aiutino a comprendere meglio il rapporto esistente oggi tra medici e contenuti presenti su internet.

Al termine della ricerca come utilizzerete questi dati?
I dati del sondaggio saranno presentati in un convegno promosso dall’Ordine dei Medici: “ESSERE MEDICO NEL TEMPO DEL WEB”, che si terrà il 18 gennaio 2011. Sarà una mattinata di lavori alla quale parteciperanno l’Assessore regionale all’università e ricerca scientifica, il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, docenti universitari, ricercatori del CNR, rappresentanti del mondo professionale medico e dell’informazione.

Quale sarà l’obiettivo del convegno?
Da un lato vogliamo presentare i dati emersi dal sondaggio, ma più profondamente desideriamo offrire alla comunità medica napoletana e alla società civile, alle istituzioni e al mondo della comunicazione, un nostro punto di vista sull’uso e sulla necessità di informazione autorevole anche nei canali informativi on line. Affinché Internet diventi effettivamente una risorsa e non un canale che il medico accetti “suo malgrado”.

Il modello proposto dall’OMCeO di Napoli può essere utilizzato e condiviso anche da altri Ordini?
Certamente si. E’ un modello che sta funzionando bene, anche perché non è di pesante implementazione. Sarebbe interessante poter incrociare i dati di atri Ordini con quelli che stiamo già raccogliendo e che saranno disponibili già dal Convegno di gennaio al quale, ovviamente, invito sin da ora i lettori del portale e i colleghi Presidenti degli altri Ordini provinciali.

Autore: Redazione FNOMCeO

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