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L’Ordine di Bari lancia la campagna per la libertà di cura

Un bambino, una donna, un giovane, un anziano. E, accanto, quattro slogan: ribadiscono l’importanza della libertà e dell’autonomia del medico e la dimensione della relazione medico-paziente come rapporto personale, di fiducia, che sfugge alle logiche burocratiche. “Per curare bene un malato ci vuole libertà di cura”; “Il malato è una persona, non un modulo da compilare”; “Togliamo forza alle malattie, non ai medici”; “Per la sanità la malattia peggiore è la burocrazia”.

È di grande impatto la nuova Campagna di Comunicazione – attraverso l’affissione di manifesti (vedi allegati) – appena lanciata dall’Ordine dei Medici di Bari per sensibilizzare i cittadini sull’importanza della libertà e dell’autonomia professionale del medico, per la tutela del diritto alla Salute dei pazienti.

E non è la prima volta che l’Ordine dei Medici barese scende in campo per informare sui temi del Diritto alla Salute e dell’Alleanza di Cura: a marzo era uscita, in affissione e on line, un’altra campagna, che mostrava medici al lavoro in contesti difficili, tra straordinari non retribuiti, carichi eccessivi nel numero di pazienti, inefficienze del sistema. Chiaro il messaggio: se, nonostante tutti i problemi della Sanità, il diritto alla salute continua a essere garantito, è proprio grazie all’impegno e alla passione dei medici.

E poi, durante il recente Convegno della FNOMCeO, svoltosi a Bari il 13 e 14 giugno, erano state sollevate, anche con la proiezione di una serie di spot, le problematiche affrontate, questa volta, dai giovani medici in Formazione.

“L’Ordine dei Medici di Bari è impegnato da tempo in iniziative che intendono promuovere il rapporto di fiducia medico paziente e la libertà professionale dei medici – sottolinea Filippo Anelli, Presidente dell’OMCeO di Bariperché rappresentano la pietra angolare di tutto il sistema sanitario e, in un momento drammatico di crisi della sanità pubblica, l’ultimo baluardo di difesa del diritto alla salute dei cittadini. Un diritto fondamentale, costituzionalmente garantito”.

E l’opera di sensibilizzazione portata avanti dall’OMCeO di Bari è tanto più significativa in un clima drammatico come quello attuale, che vede in aumento gli episodi di violenza ai danni del personale sanitario da parte dei pazienti: ultimi casi, solo un paio di giorni fa, l’aggressione di una psichiatra abruzzese presa a martellate da un suo assistito e quella del Primario del Centro Traumatologico Ortopedico del Careggi di Firenze. Ma proprio a Bari è ancora vivo il ricordo di Paola Labriola, uccisa da un paziente del Centro di salute Mentale in cui operava, perché si era rifiutata di prescrivergli farmaci non appropriati e una richiesta per la pensione di invalidità che indebitamente pretendeva.

Autore: Redazione FNOMCeO

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