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Termoli (Campobasso): “L’ambiente ferito nelle province dell’illegalità”

Il prossimo 31 maggio si terrà a Termoli (Campobasso) un corso di formazione sul tema “L’ambiente ferito nelle province dell’illegalità. Inquinamento delle catene alimentari, interferenza sul genoma umano” (programma in allegato), organizzato dall’OMCeO della provincia di Campobasso in collaborazione con l’ISDE e patrocinato dalla FNOMCeO.

Destinato a diverse figure professionali, le finalità dell’evento sono illustrate nell’abstract di presentazione del convegno, che pubblichiamo qui di seguito:

Ruolo del medico rispetto alle problematiche ambientale
L’attuale inarrestabile tendenza verso la globalizzazione sta creando degli scenari nuovi che hanno molteplici ripercussioni sulla organizzazione umana e l’ecosistema. Le azioni prodotte in una parte del globo fanno sentire i loro effetti ad enormi distanze. Nel loro versante negativo producono danni che possono destabilizzare delicati equilibri a vari livelli, dall’economia all’ambiente. Non esistono organismi né legislazioni né accordi internazionali in grado di gestire i gravi problemi che ne derivano. La nozione di responsabilità personale sembra ormai inadeguata. Sorge la necessità di elaborare concezioni nuove che amplino tale nozione ad una dimensione collettiva.

Questo allargamento di prospettiva coinvolge il medico nella sua funzione sociale: nell’attuale società non ha più soltanto una veste nel rapporto individualizzato con il paziente ma un più ampio mandato nei confronti della collettività e della organizzazione sanitaria per gli aspetti di assistenza e di tutela della salute umana inserita nell’ecosistema. I medici sono i primi testimoni delle evidenti ricadute che il danno ambientale provoca sulla salute dei loro pazienti. Con l’introduzione nel nuovo Codice Deontologico dell’articolo 5 il medico diventa una delle figure professionali chiamate a svolgere un ruolo attivo nella tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre: "Il medico è tenuto a considerare l’ambiente nel quale l’uomo vive e lavora quale fondamentale determinante della salute dei cittadini (…) Il medico favorisce e partecipa alle iniziative di prevenzione, di tutela della salute nei luoghi di lavoro e di promozione della salute individuale e collettiva". I medici che operano sul territorio devono arrivare ad affiancarsi agli specialisti che tutti i giorni verificano i danni che l’ambiente inquinato determina nella popolazione, divenendo così la reale congiunzione fra sistema sanitario, popolazione e mondo scientifico. In questo senso si pone il "Documento Ambiente", il progetto comune di FNOMCeO (Federazione Nazionale Ordini Medici Chirurghi e Odontoiatri) e dell’Associazione Medici per l’Ambiente – ISDE Italia che traduce i principi appena espressi in azioni concrete. Da decenni nei convegni medici si discute di salute, rischi da lavoro, ambiente e inquinamento e i ricercatori si impegnano per evidenziarne le correlazioni. E’ necessario intervenire nei confronti di soggetti che perseguono iniziative non rispettose della salute e dell’ambiente di vita e di lavoro. Tra i punti salienti del documento ci sono l’introduzione del concetto di Valutazione di Impatto di Salute (VIS) e la predisposizione di un piano d’azione condiviso, da portare avanti in maniera sistematica su tutto il territorio nazionale, che comprenda attività di formazione-informazione, attività di coordinamento di tutte le figure mediche del territorio, pressione nei confronti delle istituzioni locali per una valutazione dell’impatto sulla salute delle scelte di tipo urbanistico in senso lato. 

Autore: Redazione FNOMCeO

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