Interrogazione e risposta in Commissione – Sugli esami di accesso alle scuole di specializzazione in medicina. Nella interrogazione si rileva che per la prima volta nell’anno accademico 2014-2015 gli esami di accesso alle scuole di specializzazioni si sono svolti con le modalità del concorso nazionale; ma offrendo ai giovani medici la possibilità di tre diverse opzioni c’è stato un significativo rallentamento nello scorrimento delle graduatorie, con i prevedibili disagi per coloro le cui scelte dipendevano da quelle di altri; ad oggi tale scorrimento di fatto non si è ancora concluso; contestualmente è stato pubblicato un decreto del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, che riduce di un anno la durata di tutte le scuole di specializzazione e quindi richiede un compattamento delle attività formative per consentire ai medici di raggiungere in meno tempo gli standard di qualità professionale previsti dai piani di studio nazionali ed europei e finora distribuiti in un arco di tempo più ampio. Il decreto mette in evidenza che proprio per consentire ai giovani medici di acquisire nel miglior modo possibile le indispensabili competenze professionalizzanti, gli specializzandi potranno fare il loro percorso all’interno di una rete formativa più ampia che include, oltre alle strutture universitarie, anche i presidi ospedalieri e le strutture territoriali del servizio sanitario, attraverso un meccanismo rigoroso di accreditamento che si avvale di specifici parametri valutativi; la minore durata della specializzazione consentirà ai giovani medici di specializzarsi in anticipo e di entrare prima nella professione, permettendo di recuperare un certo numero di borse da mettere a disposizione dei neolaureati. Si chiede come intenda il Ministro garantire uno scorrimento delle graduatorie più veloce ed efficace che consenta ai neo-specializzandi di inserirsi il prima possibile nella propria scuola di specializzazione, tenendo conto che ha durata ridotta e se non intenda aumentare il numero delle domande a scelta multipla di tipo specialistico, presenti nell’attuale bando di concorso, proprio tenendo conto che, essendo più breve la durata delle scuole, conviene che i livelli di accesso riflettano un maggior livello di competenze almeno sotto il profilo scientifico culturale e che attualmente, come è noto vi sono “solo” di 10 domande, che pur avendo un punteggio doppio rispetto a quelle del tronco comune non consentono di effettuare una selezione efficace sulla base dei requisiti già posseduti dagli aspiranti alle diverse specialità. Il sottosegretario Davide FARAONE intervenuto nella seduta della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione del 15 aprile 2015 risponde all’interrogazione precisando che, ad oggi, sono state formate le graduatorie per ciascuna scuola di specializzazione e che è in corso di completamento la fase di scorrimento. Alla data del 13 aprile 2015, a fronte di 5.514 posti disponibili, risultano iscritti 5.397 candidati; con i prossimi scorrimenti verranno assegnati quindi gli ultimi 117 posti disponibili. Come ricordato nella interrogazione, con il Decreto ministeriale n. 68 del 4 febbraio 2015, emanato di concerto con il Ministero della Salute, è stato approvato il riordino delle scuole di specializzazione di area sanitaria: non esisteranno più percorsi di studio di 6 anni, potranno essere di 3, 4 o 5 al massimo. La riduzione del percorso di studio riguarda oltre 30 scuole su 55. Si è stabilito pure l’accorpamento di cinque scuole precedentemente esistenti, mentre due (medicina aeronautica e spaziale e odontoiatria clinica generale) sono state soppresse. Le scuole di specializzazione, pertanto, passano dalle attuali 61 a 55. Il MIUR sta inoltre lavorando al secondo bando per il concorso nazionale per l’ingresso alle scuole di specializzazione medica. A tal fine si sta perfezionando l’iter procedurale di modifica della disciplina di cui al Regolamento 30 giugno 2014 n. 105 concernente il sistema di accesso alle scuole di specializzazione di area sanitaria; sistema che, a partire dallo scorso anno accademico ha previsto una procedura di ammissione alle suddette scuole basata su un’unica graduatoria nazionale a seguito di superamento di una prova selettiva nazionale. Nell’adunanza di Sezione consultiva del 19 Marzo 2015, il Consiglio di Stato ha espresso parere favore al testo modificato proposto dal Ministero al predetto Regolamento n. 105 del 2014, che verrà conseguentemente abrogato. Le principali modifiche rispondono anche alle esigenze evidenziate nell’atto parlamentare, queste possono riassumersi nei seguenti termini: si riduce da 6 a 3 il numero massimo di tipologie di scuola di specializzazione cui il candidato può complessivamente concorrere, ciò al fine di ridurre i tempi di scorrimento delle graduatorie che si sono rivelati molto complessi e lunghi, dovendosi armonizzare, su un numero assai elevato di partecipanti, la gestione di 6 differenti opzioni nell’ambito di 55 differenti graduatorie nazionali. In tal modo si consentirà ai neo-specializzandi di inserirsi il prima possibile nella propria scuola di specializzazione, considerata anche la durata ridotta dell’attività didattica; si inserisce la specificazione che i 70 quesiti della parte generale, concernenti argomenti caratterizzanti il Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia, ineriscano specificatamente alla formazione clinica del percorso di Laurea per improntare le prove a una maggiore caratterizzazione pratico-applicativa nella porzione comune dei quiz; si prevede che il bando fissi un punteggio minimo per il superamento dell’intera prova d’esame, ivi compresa dunque la parte della prova dedicata a valutare le competenze di tipo specialistico, superando così la precedente previsione che consentiva di fissare nel bando un punteggio minimo solo per la prima parte della prova (relativa ai 70 quesiti della parte generale). La modifica è parsa più coerente con lo spirito della selezione in argomento, volta ad individuare soggetti idonei ad accedere a percorsi di studio altamente specialistici. Inoltre, altri aspetti innovativi della nuova disciplina riguardano il termine di uscita del bando e le modalità di opzioni delle scuole da parte del candidato: si sostituisce il termine finale del 28 febbraio (di uscita del bando) con quello del 30 aprile, al necessario fine di armonizzare l’uscita del bando di ammissione con il normale ciclo della Programmazione sanitaria di cui all’articolo 35 commi 1 e 2 del decreto legislativo n. 368 del 1999; si inserisce la previsione secondo cui il candidato deve indicare le suddette 3 opzioni in ordine di preferenza tra loro, potendo scegliere un massimo di due tipologie di scuola nell’ambito di una stessa Area. Tale modifica è finalizzata a rendere più evidenti le preferenze del candidato e, di conseguenza, più agevole per il Ministero la gestione degli scorrimenti delle graduatorie, consentendo la successiva immatricolazione dei candidati in tempo utile per l’inizio delle attività didattiche. Il Regolamento è all’attenzione della Presidenza del Consiglio ai fini della conclusione dell’iter di approvazione cui seguirà la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, previa registrazione della Corte dei conti. Il bando per il secondo concorso nazionale di accesso alle Scuole sarà quindi emanato entro il 30 aprile. Le prove si svolgeranno entro il 31 luglio. Paola BINETTI si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta. Rileva l’elevato grado di insicurezza in cui si trovano i laureati in medicina che aspirano ad accedere alle scuole di specializzazione, i quali, oltre ad essere in stato di agitazione, sono in attesa dell’emanazione del decreto previsto per il prossimo 30 aprile. Sottolinea, in particolare, che il Governo dovrebbe, in particolare, chiarire chi predisporrà i prossimi quiz per l’accesso a tali scuole – per evitare gli inconvenienti recentemente verificatisi nello svolgimento delle precedenti prove – e quante saranno le borse di specializzazione messe a bando, le quali, secondo indiscrezioni, ammonterebbero a circa 3.500, a fronte di circa 10.000 aspiranti, parte dei quali neolaureati)
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