EMA in Italia?

Per accogliere la nuova sede dell’EMA l’Italia avrebbe "i titoli, le qualità, le competenze", secondo quanto dichiarato la settimana scorsa dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin a Sanità24

Dopo la vittoria dei "sì" per il Brexit, e una volta avviate le procedure per l’uscita della Gran Bretagna dell’Unione Europea, il trasferimento dell’agenzia europea dei farmaci sarà uno dei (numerosi) punti in agenda da affrontare. La sede dell’ente regolatorio è attualmente a Londra, sotto la direzione dell’italiano Guido Rasi, e i potenziali candidati a sostituirne la residenza Svezia, Danimarca, Germania. E appunto Italia, dove la disponibilità ad accogliere l’EMA è pervenuta sia sul fronte delle istituzioni che su quello dell’industria. In una nota del presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi (vedi) l’industria farmaceutica italiana sarebbe "una realtà di primo piano in Europa" e l’Aifa un "modello di best practice" per l’innovazione nella modalità di accesso ai farmaci riconosciuto a livello internazionale.

Le più recenti dichiarazioni sul tema (vedi) rimarcano la volontà di unire le forze per raggiungere l’obiettivo. Senza dimenticare che la nuova sede, per rispondere al compito, dovrà garantire una serie di specifiche caratteristiche (vedi): un’adeguata logistica, per consentire una facile accessibilità dal resto dell’Europa, la presenza di centri clinici e di ricerca di eccellenza, lo sviluppo dell’innovazione l’innovazione, e infine una "forte cultura della sanità pubblica, in tutti i suoi aspetti".

Autore: Redazione FNOMCeO

© 2023 - FNOMCeO All Rights Reserved. Via Ferdinando di Savoia, 1 00196 ROMA CF: 02340010582

Impostazioni dei Cookie.