Interrogazione a risposta immediata – Manovra Sanità – Nella interrogazione si rileva che l’articolo 9-quater del decreto-legge n. 78 del 2015, convertito, con modificazioni, dalla legge n.125 del 2015, prevede, in particolare, una serie di misure volte alla riduzione delle prestazioni sanitarie inappropriate. In pratica si interviene su prestazioni specialistiche e riabilitative ritenute non necessarie ma prescritte ugualmente dai medici, con misure penalizzanti (riduzione della retribuzione) per i medici stessi, qualora questi non rispettino le condizioni di erogabilità e le indicazioni per la prescrizione appropriata delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale. Si tratta di misure che, volendo affrontare il problema reale della medicina difensiva, finiscono per tradursi in disposizioni sostanzialmente punitive nei confronti dei pazienti e dei medici. La quasi totalità dei medici hanno criticato fortemente sia le sanzioni, sia la limitazione della loro libertà di agire in scienza e coscienza e in base alla loro esperienza. E’ in via di emanazione, previo passaggio in conferenza Stato-regioni e a conclusione di un confronto con i soggetti interessati, il previsto decreto del Ministro della salute di attuazione dell’articolo 9-quater del decreto-legge n. 78 del 2015, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 125 del 2015, che individua 208 misure che saranno soggette a condizioni di erogabilità e indicazioni di appropriatezza prescrittiva; le suddette misure riguardano odontoiatria, radiologia, risonanze magnetiche, tac, esami di laboratorio e genetici, test allergici e molte altre. Si chiede se il Presidente del Consiglio dei ministri non ritenga di adottare iniziative volte individuare altre modalità di risparmio rispetto a quanto previsto dal decreto-legge enti locali, e comunque di modificare l’articolo 9-quater del decreto-legge n. 78 del 2015, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 125 del 2015, sospendendo conseguentemente l’emanazione del decreto ministeriale di cui in premessa, al fine di rivedere profondamente, attraverso un preventivo percorso di consultazioni e di serio confronto con gli operatori e i soggetti interessati, le misure in materia di prescrizioni sanitarie ritenute non appropriate).
In allegato la risposta del Presidente del Consiglio
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