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Sempre più longevi? Sì, purché in buona salute

“Le nuove biotecnologie per la qualità, sicurezza degli alimenti e della salute pubblica”. Questo è il tema scelto quest’anno dal Presidente del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le scienze della vita Franco Cuccurullo per l’evento che si è tenuto lunedì 12 ottobre a Roma, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, a un anno dal primo convegno, che era incentrato sulle Biotecnologie. Presente all’iniziativa Gianni Letta, già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.

Quest’anno il Comitato ha organizzato l’incontro di Roma nell’ambito dell’European Biotech week 2105, “una settimana interamente dedicata a far conoscere le biotecnologie, in ogni loro campo di applicazione. Ci saranno decine di eventi in tutta Italia, dal 12 al 18 ottobre”, come ha spiegato il Presidente di Assobiotec, aderente a Federchimica, Leonardo Vingiani. Rispetto al tema scelto, la data del 12 ottobre è involontariamente evocativa, se soltanto si pensa che è la ricorrenza della scoperta (anch’essa involontaria) dell’America da parte di Cristoforo Colombo nel 1492, un avvenimento che ha cambiato la geopolitica del mondo e che ha difatto aperto una fase del tutto nuova negli scambi tra Paesi e continenti: tragli scambi, proprio la circolazione dei diversi alimenti da una parte all’altra degli Oceani, prodotti provenienti da terre lontane, nonché di sapori e di saperi, determinando, con 500 anni di anticipo, un fenomeno che noi oggi chiamiamo globalizzazione.

La sicurezza degli alimenti è una delle pre-condizioni per la tutela della salute pubblica. Questo il senso dell’iniziativa di Roma, coordinata da Andrea Urbani, Presidente di European Proteomics Association, che ha spiegato la complessità della biosicurezza: c’è un ruolo delle produzioni alimentari, ha un ruolo il modo in cui si trattano le piante coltivate, esistono malattie trasmesse dagli alimenti, specialmente nei Paesi in via di sviluppo, mentre si punta al miglioramento genetico delle produzioni di origine animale. Inoltre, ha un grande ruolo la microbiologia.

E, in tema di sicurezza, Bruno Giardina, Presidente della Società italiana di Biochimica, citando uno studio del Fondo Monetario Internazionale,ha detto che la longevità non è più sostenibile, se non è accompagnata da una buona qualità della vita e della salute dei singoli, specialmente degli anziani. Per Luigi Bonizzi,direttore del dipartimento di Scienze veterinarie dell’Università di Milano, la legislazione si deve adeguare alle nuove opportunità offerte dalla biotecnologie in campo alimentare. Bonizzi ha ricordato anche il ruolo insostituibile dei veterinari per la tutela degli alimenti e della salute pubblica, attraverso un efficiente sistema di controlli.

Sull’insieme delle malattie trasmissibili dagli animali all’uomo, è intervenuto Antonio Fasanella dell’Istituto zoo profilattico di Puglia e Basilicata, il quale ha confermato, tra l’altro, che in Italia esiste un buon sistema di controlli, mentre Marina Montedoro dello “Spallanzani” di Rivolta d’Adda (Cremona) ha illustrato i miglioramenti genetici intervenuti nelle produzioni di origine animale.

E’ fuori di dubbio, quindi, che la sicurezza alimentare sia di straordinaria importanza per la salute pubblica. Perché? Lo ha spiegato Franco Cuccurullo con degli esempi concreti: “Basta navigare un po’ sul web per scoprire l’amara verità, quella che ci dice cose che forse non vorremmo sapere. Ci dice, ad esempio, che gli zuccheri che ingeriamo giornalmente sono eccessivi. Lo zucchero raffinato, che è di largo consumo, contiene glucosio e fruttosio: il glucosio si trasforma in acqua e anidride carbonica, il fruttosio si trasforma in grassi ed è il partner pericoloso. Dagli anni ’60 del secolo scorso al 2000, ci sono state campagne per ridurre i grassi. I grassi si sono ridotti, ma è aumentata l’obesità dal 12 al 33 percento della popolazione mondiale. Negli USA, il 30 per cento della popolazione è obesa e presenta svariate sindromi metaboliche. Negli stessi anni, i bambini obesi sono passati da 1 su 20 a 1 su 5. Questo a dimostrazione del fatto che se si riducono i grassi e non gli zuccheri, l’obesità aumenta. Si riscontra, inoltre, un uso smodato di bevande analcoliche zuccherate. Lo zucchero in eccesso – ha concluso Cuccurullo - ha un ruolo anche nell’insorgenza di alcune patologie come l’Alzheimer e alcuni tipi di tumori. Oltre alle correzioni che dobbiamo apportare alla nostra alimentazione, importante è fare moto, camminare, fare esercizio fisico in maniera ragionevole, non in maniera agonistica o eccessiva”.

E’ evidente che queste problematiche riguardano i Paesi più evoluti e più ricchi, mentre c’è una parte del mondo che continua a soffrire e a morire per problemi opposti: scarsa nutrizione, scarsa igiene, carestie, malattie, in uno scenario globale nel quale, negli ultimi vent’anni, sono aumentate le diseguaglianze. Oggi, il professor Roberto Bassi dell’Università di Verona ha così sintetizzato: “La prossima crisi mondiale non sarà sul petrolio, ma sull’alimentazione”.


Autore: Redazione FNOMCeO

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