• Home
  • Archivio
  • Bianco: “Futuro e innovazione nella terra di mezzo, tra regole di mercato e regole dei servizi”

Bianco: “Futuro e innovazione nella terra di mezzo, tra regole di mercato e regole dei servizi”

È stata scelta Torino, per concludere simbolicamente le manifestazioni della FNOMCeO per i centocinquant’anni di Sanità italiana, e anche le celebrazioni del Centenario degli Ordini sanitari, iniziate lo scorso anno.
Ma Torino è anche la sede dell’Ordine presieduto dal presidente di tutti i medici, Amedeo Bianco.  L’appuntamento, dunque,in tempo di rinnovamento dei Consigli direttivi provinciali, non poteva non diventare anche un’occasione per un primo bilancio del mandato di questo Comitato centrale.

Ad Amedeo Bianco, dunque, nella doppia veste di presidente ospite dell’evento – che vedrà la partecipazione, venerdì 11 alle 15, anche del ministro della Salute, Ferruccio Fazio – l’Ufficio Stampa ha voluto porre alcune domande. Tra le quali, ovviamente, quella che tutti si fanno: ha intenzione di riproporsi alla guida della Federazione? Di seguito, le sue risposte.

Presidente, naturalmente non può pensare che questo incontro di Torino venga letto come un semplice evento ordinistico, e che non venga invece investito di un significato di conclusione di tre anni di mandato del Comitato Centrale. Vuole tracciarci un primo bilancio?
 Credo sia indiscutibile rapportare ogni considerazione al contesto molto particolare e difficilissimo della nostra Sanità, pubblica e privata, che profondamente condiziona l’operato dei nostri professionisti.
I nostri Ordini e la stessa Federazione sono perfettamente consapevoli del grande disagio che attraversa tutte le nostre Professioni, chiamate a garantire qualità, efficacia, efficienza, appropriatezza in un contesto di crisi sociale, politica ed economica.

Quali sono i principali obiettivi che avete raggiunto?
 Non abbiamo mai disgiunto le nostre legittime aspettative professionali da quelle del nostro paese e della nostra comunità sociale.
Ogni nostra azione, ogni proposta, ha sempre avuto il fine di migliorare la Professione per migliorare la Sanità. Perché una buona Sanità aiuta a fare un buon paese ed è in questa prospettiva che abbiamo collocato il lavoro degli ultimi anni, dalla Riforma degli Ordini professionali sanitari, al miglioramento del percorso di Formazione universitario e postuniversitario, dalla decongestione del perverso fenomeno del Contenzioso medico-legale, ad un rapporto sano e cooperativo con le altre Professioni sanitarie, per arrivare alla tutela dell’Autonomia e della Responsabilità del Medico quale baricentro e garanzia della libertà dei cittadini.
Di tutto questo c’è traccia nei processi legislativi in corso, che soffrono comunque l’incertezza dei tempi politici.

Intende forse dire, con questa affermazione, che il Governo e il Legislatore sono latitanti?
Credo che ognuno possa giudicare da sé. Non posso non rilevare preoccupanti incertezze politiche, legislative e governative su queste materie. Ad esempio, il provvedimento del ministro Fazio [la Riforma degli Ordini delle Professioni Sanitarie, ndr] è di buon senso, tanto che, almeno alla Camera, è passato con l’astensione dell’opposizione. Altri provvedimenti sono invece fermi – vedi, al Senato, quello sulla “Responsabilità professionale” – altri marciano “lento pede” e smagriti di pregnanti contenuti, mi riferisco, ad esempio, a quello sul “Governo Clinico”.
Su tutto e su tutti, incombe la legislazione d’urgenza legata alla crisi e sembra che interventi sul mondo delle Professioni e degli Ordini siano determinanti per salvare economicamente e finanziariamente il Paese. Si va dunque “giù con la clava”, pesantemente e indiscriminatamente sugli Ordini e sulle Professioni, rinunciando così a un serio e produttivo ragionamento su un loro ammodernamento e sulle specificità delle quali sono portatori, non solo quali espressione di legittimi e ovvi interessi categoriali, ma anche di interessi generali.
Siamo convinti che questa “irriducibile” antitesi tra regole di mercato e regole dei servizi professionali rappresenti un orizzonte politico che non porta lontano, perché l’interesse vero del cittadino consiste in un armonico equilibrio tra i due sistemi. È certamente più facile brandire l’una o l’altra bandiera, è più difficile trovarsi a dialogare e costruire futuro e innovazione nella “terra di mezzo”.

Domanda inevitabile: si ricandiderà alla guida della FNOMCeO?
C’è un primo passaggio di verifiche del consenso, che è quello delle elezioni provinciali all’Ordine di Torino. L’esito di queste elezioni ha il suo peso sulla decisione: se sarà positivo e inequivocabile, sì, mi proporrò per la FNOMCeO.

Autore: Redazione FNOMCeO

© 2023 - FNOMCeO All Rights Reserved. Via Ferdinando di Savoia, 1 00196 ROMA CF: 02340010582

Impostazioni dei Cookie.