Report n. 64/2010
PROGETTO TRIENNALE IN ONCOLOGIA
Nel 2006 in Italia si sono registrati 168mila decessi per cancro nella popolazione di età compresa tra 0 e 84 anni. Nel nostro Paese, Ie neoplasie sono infatti responsabili del 30 per cento di tutti i decessi e rappresentano complessivamente la seconda causa di morte (in particolare la prima fra gli adulti e la seconda fra gli anziani). Inoltre, secondo Ie stime, solo nel 2010 in Italia vi saranno due milioni di casi con una incidenza pari a oltre 250mila nuovi casi all’anno.
E’ da sottolineare, tuttavia, come negli ultimi 10 anni la mortalità per cancro sia diminuita, confermando una tendenza positiva già registrata negli anni Settanta fra Ie fasce di età più giovani e che attualmente riguarda anche gli adulti. Dai dati analizzati risulta che nel 2006 sono stati effettuati più di 761mila ricoveri in regime ordinario con diagnosi principale di tumore, pari al 9,38 per cento dei ricoveri totali.
Considerato l’impatto sulla popolazione generale delle neoplasie, l’oncologia è da tempo una delle aree su cui si concentra l’attenzione del ministero della Salute. Per dare una risposta adeguata allo scenario appena descritto, è stato sviluppato un Piano oncologico nazionale di durata triennale. Tra gli obiettivi chiave del Piano, vi sono standard diagnostici e terapeutici sempre più all’avanguardia e accessibili a differenze e disparità di trattamento che ancora caratterizzano Ie diverse aree geografiche); il contenimento della spesa sanitaria, grazie a una sempre maggiore razionalizzazione delle risorse; una maggiore attenzione all’opera prevenzione (universale, secondaria e terziaria), alla continuità di cura in fase diagnostica e terapeutica, nonchè all’assistenza domiciliare e alle cure palliative.
Per implementare un sistema oncologico moderno ed efficace è inoltre necessario investire in tecnologia, secondo un iter che verrà concordato tra il Ministero e Ie Regioni. L’assistenza, Ie infrastrutture e i percorsi clinici offerti ai pazienti sono indubbiamente gli elementi centrali per un’efficace azione di ammodernamento dell’oncologia italiana, ma il piano non intende trascurare l’innovazione e la ricerca clinica, a cui dedica ampio rilievo. In particolare, sono previsti investimenti per il reperimento di risorse al fine di favorire la ricerca in settori innovativi, nonchè per lo sviluppo di nuovi farmaci, semplificando la burocrazia e Ie procedure di approvazione dei progetti di ricerca.
Secondo quanto riportato dal documento redatto dal Governo, i principali obiettivi programmatici del triennio 2010-2012 relativi all’epidemiologia dei tumori, ai registri e alle reti oncologiche sono i seguenti:
- qualità e appropriatezza: definire standard di qualità telematiche di appropriatezza e di metodiche per la loro valutazione al fine di ridurre la mortalità per cancro e ridurre gli sprechi;
- divario tra Regioni: occorre colmare, grazie a un migliore impiego delle risorse disponibili, Ie differenze di qualità e appropriatezza della valutazione e della cura delle neoplasie tra Ie diverse realtà locali, differenze che sono alla base tutt’ora di una notevole variabilità nei tassi di mortalità;
- migrazione sanitaria: s’intende ridurre il fenomeno dei "viaggi della speranza" fra Ie varie Regioni, in particolare dal Centro-Sud verso il Centro-Nord, lavorando per standardizzare i livelli di assistenza e ridurre il divario tecnologico e organizzativo
- registri tumori: bisogna incrementare la copertura da parte dei Registri suI territorio nazionale dal 32 per cento attuaIe a più del 50 per cento e facilitare la creazione di reti telematiche che Ii colleghino efficacemente (secondo i dati dell’Associazione italiana dei registri tumori, la copertura è del 48 per cento nelle Regioni del Nord, del 26 per cento al Centro e del 16 per cento nel Sud e nelle isole).
Un’altra area tematica su cui si concentra il Piano nazionale è quella della prevenzione. Per ridurre I’incidenza dei tumori è necessario un rinnovato sforzo per I’implementazione di interventi di prevenzione universale o primaria che siano efficaci contro Ie determinanti caratteristiche di specifiche fasce di popolazione o di sottogruppi o di individui.
Roma 23/06/2010
Autore: Redazione FNOMCeO