Il Piano Regionale della Salute e dei Servizi alla Persona 2012-2015 della Regione Basilicata riconosce, tra i propri principi fondanti, quello della“umanizzazione” come “principio che sottende a tutte le attività, le azioni, le programmazioni sanitarie, socio-sanitarie e sociali”. Umanizzazione dell’assistenza significa porre il malato nella sua interezza e complessità al centro delle attenzioni e attività dell’operatore sanitario.
Maurizio Benato, già Vicepresidente FNOMCeO e Omceo Padova, nel suo intervento ha ricordato che se oggi ci troviamo a parlare di umanizzazione delle cure è perché la
medicina si presenta come una impresa che non risponde e non corrisponde
più come rispondeva e corrispondeva solo alcuni lustri fa al modello
tradizionale della professione. La medicina oggi appare sempre più come una impresa sociale e il vero snodo cruciale da risolvere e’ la
divaricazione presente tra i fini del sistema sanitario e quelli della
medicina laddove il medico percepisce una costante delegittimazione
dei "contenuti" scientifici e metodologici rispetto ai contesti
operativi nei quali questi "sono organizzati". Oggi le scelte operate
dal medico devono misurarsi con motivazioni che in parte risiedono al di
fuori della medicina e del paziente, basti pensare ai costi quindi
alle risorse. Allora quando parliamo di umanizzazione delle cure non si
tratta solo di un supplemento di empatia ma di qualcosa di molto più
complesso ovvero di ricostruire il malato e il suo contesto ma anche di
ridisegnare un nuovo medico attraverso le tante sfaccettature del
problema: il malato e la medicina, il malato e il medico, il malato e
la società, il malato e l’economia.
La questione dell’umanizzazione delle cure è quindi un dibattito aperto che, se non opportunamente trattato e ‘agito’, rischia di diventare un’etichetta semantica o una sterile categoria del pensiero.
Il Convegno di Matera ha proposto allora una trattazione articolata del tema, tra etica, filosofia e religione: i tre poli, spesso spigolosi, di una dimensione più ampia che è la "cura"
Autore: Redazione FNOMCeO
