Il 2013 sarà l’Anno europeo dei cittadini dedicato a tutti gli europei con l’obiettivo di rafforzare la consapevolezza e la conoscenza dei diritti e delle responsabilità, nel ventesimo anniversario della cittadinanza dell’Unione, introdotta dal trattato di Maastricht nel 1993. Il 2011 era stato l’Anno europeo del volontariato e il 2012 l’Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della Solidarietà tra Generazioni.
Cosa rimane, negli anni, delle sollecitazioni dell’Unione Europea? La promozione dell’invecchiamento attivo rimarrà nel tempo patrimonio culturale dell’Europa tutta e sfida per migliorare, mentre si invecchia, la qualità della vita. In Italia, nel nostro piccolo, abbiamo registrato la pubblicazione del Libro bianco "Invecchiare in buona salute", realizzato dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, consultabile gratuitamente online che analizza lo stato di salute e i bisogni assistenziali della popolazione anziana e molto anziana del nostro paese. Utile e di agevole consultazione poi il Decalogo "Healthy Ageing – Dieci regole per invecchiare in buona salute" (clicca qui), estratto dal volume appena citato realizzato a cura di Osservasalute. Per entrare nei contenuti del volume e del decalogo, ne parliamo con Antonio Giulio de Belvis dell’Istituto di Igiene Università Cattolica del Sacro Cuore Roma e della Segreteria Scientifica Osservasalute.
Professor De Belvis cosa caratterizza questo decalogo sull’Healthy ageing?
Gli aspetti metodologici sono essenziali in questa ricerca. Il risultato, che potrebbe apparire come un elenco di buoni consigli, è il frutto di una revisione estensiva di letteratura, validata da esperti in sanità pubblica. Sono regole basate su prove di efficacia, focalizzate sul cittadino. NESSUN UOMO È UN’ISOLA, è la prima regola che presenta l’effetto protettivo delle reti sociali/familiari/amicali per gli anziani. Focalizzare troppo i propri pensieri su se stessi rappresenta un fattore di rischio per la salute, a partire dal cuore. Curare la propria vita sociale ed i legami affettivi aiuta a mantenersi attivi. Anche la convivenza con animali domestici può giovare molto alle persone anziane, sia in termini di salute mentale che fisica. Importante poi per la salute è assumere almeno cinque porzioni al giorno di verdura, ortaggi e frutta. Lo fa solo il 4,8 % della popolazione italiana. Un vero peccato perché la frutta, presente sul nostro territorio in tante varietà, ha un buon sapore e contribuisce a ridurre il rischio di malattie cardiache e alcuni tipi di cancro. La frutta fresca è buona fonte di vitamine, minerali e fibra alimentare, a basso contenuto di grassi e solitamente con basso apporto calorico. Avere una buona alimentazione significa anche mantenere un peso corporeo adeguato, ed evitare l’insorgenza di patologie croniche. Non dimentichiamoci che bastano solo trenta minuti di movimento, preferibilmente di tipo aerobico (camminare, nuotare, andare in bicicletta), per almeno cinque volte a settimana per avere una attività fisica regolare. I vantaggi sono notevoli: si gestisce meglio lo stress, si aumenta l’autostima, si diminuiscono ansia e depressione, malattie cardiovascolari e metaboliche. Nel 2009, dai dati Istat risultano sedentarie oltre 23 milioni di persone, ben il 40 % della popolazione, per quanto la pratica di attività sportiva stia leggermente aumentando.
Alcool e fumo sono quindi da bandire?
L’abuso di alcol è dannoso, per se e per gli altri, se associato alla guida. Negli anziani e negli adolescenti il consumo dannoso di alcol sta diventando sempre più comune. Ogni secondo un fumatore muore prematuramente nel mondo perdendo, in media, 13 anni in aspettativa di vita. Il fumo, in alcuni casi, è associato ad un rischio 10-20 volte maggiore di contrarre patologie importanti come il cancro, l’insufficienza respiratoria (broncopneumopatia cronica ostruttiva), le malattie vascolari e gastrointestinali. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) riconosce nel fumo la prima causa di “morte evitabile” nel mondo. Secondo le ultime stime il numero di fumatori, a livello mondiale, si aggira intorno a 1.3 miliardi.
Nel decalogo trova spazio anche la prevenzione di incidenti domestici.
Gli incidenti domestici uccidono il doppio di quelli stradali e dieci volte di più degli incidenti sul posto di lavoro. 1/3 degli incidenti tra le mura domestiche riguarda gli anziani, spesso vittima di cadute. Ci sono fattori di rischio – isolamento sociale e la paura di cadere – su cui agire in maniera preventiva, con approccio multidisciplinare ed integrato. Infine non che i farmaci se non usati bene possono essere pericolosi per la nostra salute. Ampia è la letteratura scientifica sull’uso di farmaci e problemi associati, soprattutto over 65anni. Per l’anziano la medicina moderna ha coniato il termine “malato complesso” intendendo il fatto che, consuma più farmaci a causa della sovrapposizione di più malattie, spesso croniche. Seguire scrupolosamente le istruzioni ricevute diventa più difficile. L’ideale, per giungere ad una vecchiaia in salute, sarebbe assumere farmaci, in modo corretto, e solo se veramente necessari, beneficiando così dei nuovi trattamenti sempre più efficaci.
Professore: se avesse potuto andare oltre le dieci indicazioni quale altra regola avrebbe suggerito?
Vorrei che si ritrovare le regolarità del proprio orologio biologico nel giusto ritmo sonno/veglia. Aiuta il sonno la pratica regolare di un esercizio fisico. L’ansia non è amica del sonno. Per addormentarsi non si deve pensare ai programmi del giorno dopo. Per invecchiare in buona salute condividiamo un pensiero di Hermann Dörnemann “Se avessi saputo che sarei vissuto così a lungo, mi sarei preso più cura di me”.
Autore: Redazione FNOMCeO