“Sono esterrefatto fa ciò che accade a Napoli: la lotteria degli aborti, segnalata nell’inchiesta del Mattino, è quanto di più lontano dalla programmazione sanitaria”. Sono le parole di Giovanni Leoni, vicepresidente della Fnomceo, riportate in un articolo pubblicato ieri 18 aprile su Il Mattino. Leoni fa riferimento alla drammatica carenza di personale che investe gli ospedali di Napoli che, unita alla scelta degli obiettori di coscienza di non operare, ha condotto alla necessità di limitare la prenotazione degli aborti.
“È evidente un deficit di ricambio generazionale nella sanità, a causa di uno scarso turnover e borse di studio insufficienti per la specializzazione, 6500 per 9000 laureati all’anno”. Risalgono proprio a ieri le sentenze del Tard di Bari che hanno bocciato le dotazioni organiche delle Asl approvate dalla giunta Vendola tra 2011 e 2012 perché non garantiscono la presenza del numero minimo di medici necessari a coprire i Livelli essenziali di assistenza.
In Campania gli aborti non sono praticati dall’80% dei ginecologi. “Venuto in contatto con una paziente che intende interrompere una gravidanza, il medico obiettore ha l’obbligo morale e professionale di fare in modo che quella donna possa veder rispettato il proprio diritto”, ha chiarito Silvestro Scotti, presidente dell’Ordine di Napoli. “Deve mediare l’esigenza clinico-assistenziale dell’assistita. Mettendola, se necessario, in contatto con il collega che possa occuparsi al meglio del suo caso”.
Autore: Redazione