Un Paese diviso in due: un Nord virtuoso, con tempi di risposta quasi sempre entro i termini di legge e un Centro-Sud con gravi carenze e lunghi tempi d’attesa per fissare una visita medica.
Sulle liste d’attesa in sanità si è espresso ieri Roberto Monaco, segretario della Fnomceo, intervistato sul tema a Radio Anch’io.
“Le liste d’attesa sono uno sdegno della società civile, che conducono a un’insofferenza verso il sistema sanitario che molte volte si ripercuote contro i medici e gli operatori sanitari”, ha dichiarato. “Le aggressioni contro di loro avvengono spesso perché non si riescono a dare quelle risposte che i cittadini si aspettano. Sono indignato, perché prima di essere medico sono cittadino e questi problemi non fanno altro che acuire la distanza fra curante e paziente, che noi stiamo facendo di tutto per colmare”.
“Ci sono ventuno servizi sanitari completamente diversi”, ha proseguito. “Ma perché il sistema sanitario sia equo, unico, indivisibile e solidale è necessario che le disuguaglianze cessino. C’è un problema di numeri e di programmazione dei medici: di fronte a una sanità che cambia continuamente, è necessario investire sui medici”.
“Una soluzione potrebbe essere la sospensione dell’intramoenia?”, prosegue il conduttore, riportando una domanda inviata da un ascoltatore.
“Sicuramente no”, risponde il segretario generale Fnomceo. “Occorre sfatare un mito: l’intramoenia arricchisce le aziende – che da questo sistema hanno un introito – non i medici”.
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Autore: Redazione