Su Il Sole 24 Ore, oggi, a firma di Antonello Cherchi e Valeria Uva, un approfondimento sulla questione delle fatture elettroniche, che dal 1° gennaio 2019 dovranno essere emesse da tutti i professionisti, non più solo verso la pubblica amministrazione, con ovvie necessità (e costi) di adeguamento.
Per i medici e gli odontoiatri sono stati sentiti Raffaele Iandolo, Presidente della Commissione Albo Odontoiatri della FNOMCeO, e Giovanni Leoni, Vicepresidente.
“Siamo impreparati, perché, non avendo rapporti con la pubblica amministrazione, non abbiamo finora mai emesso fatture elettroniche. Ecco perché abbiamo chiesto un approccio soft alla novità. Per esempio, attraverso un adeguamento graduale che coinvolga prima i grandi studi con fatturati più elevati e poi, via via, quelli più piccoli” ha dichiarato Iandolo al Sole 24 Ore.
Secondo i medici la vera incognita è la capacità del sistema di reggere all’urto del flusso di dati. “Vorremmo sapere se le linee su cui viaggeranno le efatture sono adeguate” ha sottolineato Leoni. “La nostra esperienza sui certificati di malattia online ci dice che non è un problema secondario: in quel caso, i primi tempi furono molto complicati.”
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Autore: Redazione