“Il momento più alto della comunicazione si ha nella relazione di cura, dove la comunicazione tra medico e paziente ha ruolo terapeutico. Al medico occorrono non solo capacità comunicative, strumenti, ma anche tempo, tanto che il codice è la legge definiscono il tempo della comunicazione quale tempo di cura. Questo manifesto può essere, nelle mani del medico, utile strumento di comunicazione per promuovere la cultura dell’uso consapevole degli antibiotici”.
Così Guido Giustetto, rappresentante della Federazione degli ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo) all’interno del “Gruppo di coordinamento della strategia nazionale di contrasto dell’antimicrobico-resistenza” (Gtc), istituito presso il Ministero della Salute, è intervenuto questa mattina al Convegno ‘Meno antibiotici, più efficaci’, tenutosi presso il Ministero della Salute di Via Ribotta. A rappresentare il Ministero, il ViceMinistro Pierpaolo Sileri.
Il Manifesto cui Giustetto si rifesrisce si intitola ‘Antibiotici, meno e meglio’ ed è un documento messo a punto da Slow Medicine e Altroconsumo insieme a 16 società scientifiche di medici, infermieri, farmacisti e veterinari, in occasione della Giornata europea (18 novembre) e della Settimana mondiale sull’uso consapevole degli antibiotici (18–24 novembre).
Il manifesto, elaborato nell’ambito del progetto Choosing Wisely Italia, ha il patrocinio del Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore di Sanità, di Fnomceo (la Federazione nazionale degli Ordini dei medici), il supporto delle società scientifiche partecipanti e di Fnopi, la Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche. Verrà ora diffuso a tutti i medici, che potranno sottoscriverlo ed esporlo presso il proprio studio o il proprio reparto ospedaliero.
Il medico che sottoscrive il manifesto si impegna in particolare su tre punti:
- informare pazienti e cittadini del grave problema dell’antibiotico resistenza;
- non prescrivere di regola antibiotici nei principali casi in cui non sono necessari, ad esempio per le comuni infezioni respiratorie;
- raccomandare ai pazienti di non assumere mai antibiotici senza prescrizione medica, di rispettare dosi e tempi indicati, e avere aspettative realistiche sulle tempistiche di guarigione.
Ogni medico potrà scaricare il manifesto dai siti di Slow Medicine e Altroconsumo, personalizzandolo con la propria foto e la propria firma, e quindi esporlo negli studi medici, negli ambulatori, nei reparti ospedalieri e nelle farmacie. I medici potranno diffondere anche sui social il loro impegno, postando il manifesto con la loro foto attraverso l’hashtag #menoemeglio.
L’Italia è infatti maglia nera in Europa per il numero di morti causate da batteri resistenti agli antibiotici: più di 10.000 ogni anno. Per questo, partirà sul portale web del Ministero della Salute una sezione dedicata all’uso corretto di questi preziosi farmaci e ai rischi dovuti a un loro scorretto utilizzo. La sezione, che sarà online dalla prossima settimana, conterrà fact-checking, glossario e domande più frequenti. Il Ministero della Salute adottando un metodo One Health e riunendo tutti i possibili attori, istituzionali e non, nel 2015 ha istituito un Gruppo di lavoro sul tema e molti negli ultimi anni sono gli sforzi fatti anche dalle Federazioni degli Ordini dei medici (Fnomceo). Un lavoro che ha avuto i suoi frutti. I dati della Sorveglianza sull’Antimicrobicoresistenza a cura dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) mostrano che nell’ultimo anno è evidente un trend in calo. “Il lavoro da fare è tanto ma i segnali positivi ci sono, e i dati mostrano che la strada intrapresa è quella giusta. Quindi il senso di ineluttabilità che si percepiva qualche anno fa si è in parte superato”, sottolinea Francesco Maraglino, direttore dell’Ufficio Prevenzione malattie trasmissibili del Ministero della Salute.
Anche i dati sul consumo di antibiotici in ambito veterinario mostrano un trend in diminuzione, che ha portato a un calo del 30% delle vendite nel periodo 2010-2017. Ma, conclude Alessandro Miani, presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), “non siamo ancora in linea con le migliori pratiche europee ed è indifferibile intervenire in ambito zootecnico con un capillare controllo”.
Ufficio Stampa e Informazione FNOMCeO
informazione@fnomceo.it
www.fnomceo.it
22/11/2019
Autore: Redazione