“E poi, la vita chi te la salva?”. È questa la domanda posta ai cittadini dalla nuova campagna dedicata al tema della violenza contro gli operatori sanitari, promossa dalla FNOMCeO (Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri).
“Riavvicinare medici e pazienti, colmando la distanza che si è creata negli ultimi anni e ristabilendo la fiducia, è uno dei più efficaci deterrenti rispetto agli episodi di violenza” – commenta Filippo Anelli, Presidente della FNOMCeO.
“Chi aggredisce un medico ferisce tutti noi. Chiudiamo questa ferita per sempre”, recita lo spot, che sarà lanciato da oggi sui social media per poi approdare, a marzo, nelle sale cinematografiche di tutt’Italia. La campagna sarà anche messa a disposizione di tutti gli Ordini dei medici provinciali, affinché possano diffonderla sui loro canali. Il primo ad aver aderito è stato l’Ordine dei medici di Bari, che lo farà trasmettere, già da domani, su alcune emittenti locali.
Lo spot racconta la storia di tre pazienti: c’è la mamma che può tornare a riabbracciare la figlia dopo essere guarita da un tumore, l’uomo sopravvissuto a un infarto e il ragazzo che ha avuto un malore sul campetto da calcio. Tutti si sono salvati, grazie a un medico che ha saputo intervenire con prontezza e professionalità.
La ferita sociale, evocata dall’headline, è quella delle aggressioni, un tema su cui la FNOMCeO insiste da anni e che ha ormai assunto l’aspetto di una vera e propria emergenza: come racconta lo spot, nel 2018 sono stati 1.200 i casi di violenza ai danni di medici e personale sanitario denunciati (Dati Inail). Di questi, 456 nel Pronto soccorso, 400 in corsia e 320 negli ambulatori.
Si tratta di una media di 3 aggressioni al giorno, che rappresentano però solo la punta dell’iceberg: molti medici e infermieri non denunciano, per pudore, per vergogna, per timore di ritorsioni, perché ci si è abituati alla violenza. Secondo un recente sondaggio Anaao Assomed, il 65% dei medici dice di essere stato vittima di aggressioni, il 66,19% ha subito aggressioni verbali, il 33,81% ha subito aggressioni fisiche. La percentuale di chi è stato aggredito sale all’80% per i medici in servizio nei Pronto Soccorso e al 118.
La violenza è problema che condiziona sempre di più l’attività di medici, infermieri e operatori sanitari, impedendo di fatto al sistema di rispondere in modo efficace ai bisogni di salute dei cittadini. Per questo, chi aggredisce un medico danneggia tutta la comunità, o, per usare le parole dello spot, “Chi aggredisce un medico ferisce tutti noi”.
“Servono misure per garantire ai cittadini il diritto alle cure e al medico il diritto di curare in sicurezza. Spero che venga approvato al più presto il progetto di Legge che introduce la procedibilità d’ufficio per chi aggredisce un operatore sanitario. Serve inoltre mettere in sicurezza le sedi e prevedere presidi di polizia nei pronto soccorso” – dichiara Anelli – “Serve però anche una nuova cultura, che ricostruisca il rapporto di fiducia tra medico e paziente e che valorizzi il lavoro dei medici. Per questo la campagna di comunicazione di FNOMCeO sottolinea come il lavoro dei medici salvi migliaia di vite. È bene che i cittadini comprendano come sono proprio gli operatori sanitari che continuano, tra mille difficoltà, a far funzionare il sistema sanitario grazie alla loro dedizione e professionalità.”
Di seguito il primo spot, diffuso da oggi sui social FNOMCeO:
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21/02/2020
Autore: Ufficio Stampa FNOMCeO