Per affrontare l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo c’è bisogno di un atteggiamento responsabile da parte di tutti, cittadini e medici insieme. Ai primi si chiede di seguire soprattutto la regola numero uno: stare a casa. Ai secondi, di limitare ulteriormente, come già stanno facendo, l’invio di pazienti in ospedale se non strettamente necessario, per non compromettere ulteriormente la situazione nosocomiale, dopo la situazione critica di Vaio.
Questo, in sintesi, l’appello del presidente dell’Ordine dei medici di Parma, Pierantonio Muzzetto, che proprio in queste ore ha inviato una lettera, condivisa con le aziende sanitarie e tutte le sigle sindacali di categoria, ai camici bianchi della provincia per invitarli alla consapevolezza, forti dei sentimenti di solidarietà.
“Le misure finora adottate dagli organi preposti, ancora troppo spesso, in alcune regioni vengono trasgredite, non solo dai giovani. Anche se possono apparire severe non vanno discusse, ma accettate e applicate, in quanto finalizzate a limitare il contagio e quindi a tutela della salute di tutti. I cittadini, le istituzioni e gli operatori sanitari possono tenere testa a questa emergenza sanitaria ma solo se guardano insieme nella stessa direzione, facendo ognuno responsabilmente la propria parte”, sottolinea Muzzetto.
In questa fase critica è necessario contribuire alla tenuta del nostro sistema sanitario, anche in rispetto di chi è in prima linea e deve operare in sicurezza, che rimane in corsia su turni stressanti o interviene sul territorio efficacemente e che, se si ammala, non potrà più prendersi cura degli ammalati. Una prima soluzione è l’imminente istituzione delle unità di continuità assistenziale che interverranno nelle prime fasi a domicilio in ausilio e in collegamento alla medicina di famiglia, proprio tenendo conto della sicurezza degli interventi.
“L’alto numero di persone affette da infezione COVID 19 e l’elevato numero di ricoveri per broncopolmoniti con severi deficit respiratori ci dimostra come sia ancora elevato il rischio di contagio che ci auguriamo possa stabilizzarsi fino ad invertire la rotta”.
Da qui l’appello, sottoscritto appunto da OMCeO Parma, Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma, Asl di Parma, Fimmg, Snami, Fismu, Fimp, Cipe, Sumai, Anaao, Cimo, Aaroi, Fassid, Cisl Medici, Cgil Medici e Uil Medici: “Il momento è molto, molto, difficile e, se non si fermano i contagi e gli invii in ospedale anche dei casi “semplici”, si rischia di compromettere la situazione ospedaliera. Gli esami vanno limitati a chi ne abbia priorità e reale necessità, altrimenti si rischia il collasso. Occorre essere uniti e consapevoli del momento difficile, come lo è stato anche in passato. Richiediamo sicurezza ed operiamo in sicurezza”. Proteggere i medici significa, infatti, proteggere i cittadini. Mettere al sicuro i medici mette al sicuro la collettività, sintetizza il presidente Muzzetto prima di un ringraziamento, sentito e riconoscente, “a coloro, nessuno escluso, che a vario titolo con generosità, abnegazione, competenza e senso alto del dovere, civico e deontologico, stanno operando instancabilmente per controllare l’epidemia ma anche a chi, non medici, con loro collaborano con dedizione nel quotidiano. Dobbiamo compattarci. Occorre essere uniti nel prevenire e nel curare”.
Autore: Redazione