I dati ufficiali forniti dalla protezione civile stanno a dimostrare la preoccupante situazione in cui si trova la nostra Provincia e obbligano l’Ordine a intervenire per dare il suo contributo in idee e proposte per meglio governare la delicata fase di rientro alla “nuova normalità”.
In questa fase la medicina del territorio, in un piano medico di riorganizzazione, deve avere un ruolo fondamentale per riconoscere, identificare e gestire in prima istanza i nuovi cluster di malattia, che inevitabilmente si presenteranno.
L’Ordine in forza dei tanti medici colpiti dal contagio e per i tanti, troppi, medici morti nello svolgimento del loro dovere ha titolo e merito per richiedere con forza che venga attuato immediatamente e continuativamente un programma di screening, basato sull’estensione dell’uso dei tamponi a partire dagli operatori sanitari che non si limiti al monitoraggio dei sintomi, ma orienti la ricerca anche sui portatori asintomatici ora incomprensibilmente del tutto dimenticata (l’esperienza del Veneto con i suoi dati incoraggianti insegna).
Il Consiglio Direttivo dell’Ordine, nella seduta svolta in videoconferenza il 29 aprile u.s., nell’esaminare la situazione, ha condiviso una serie di indicazioni, che ha ritenuto opportuno raccogliere in una lettera (in allegato) e che oggi è stata inviata al Presidente della Provincia Maurizio Fugatti.
Autore: Redazione