Il presidente Anelli ha introdotto i lavori del quarto appuntamento del Corso Meet the Professor sul tema “Ortopedia e Reumatologia”.
Il presidente ha rivelato come l’approfondimento sul tema proposto – la reumatologia declinata secondo il genere – provochi in lui grande nostalgia ricordando le sue frequentazioni da specializzando a Bari nella clinica reumatologica. Era la sua prima specializzazione e in seguito affrontò gli studi di farmacologia clinica. “Allora non si parlava ancora di medicina di genere e proprio per questo negli anni seguenti” dice il presidente “ho seguito con particolare interesse, sia personale sia istituzionale, quanto questa disciplina trasversale a tutte le competenze mediche apportava nella ricerca e nella clinica”.
Il presidente ha espresso il proprio gradimento nel tornare a eventi formativi dopo aver vissuto momenti difficili e drammatici legati alla pandemia, con il pesante carico di vittime nella popolazione e nel mondo medico e di accettare le sfide conoscitive che la Medicina di Genere propone sia con l’opera del GISEG in Puglia e a livello nazionale sia con il gruppo di lavoro sulla Medicina di Genere in Federazione.
“Ci sentiamo come medici parte fondamentale della scienza e lo rivendichiamo per dare certezza ai cittadini, informandoli con cura delle nuove frontiere della medicina.
Durante la pandemia è stato essenziale capire come questo virus aggrediva il corpo umano ed è stato di grande aiuto comprendere come le risposte al virus e alle terapie fossero diversificate per genere, età e pregresse patologie. La politica vaccinale ha abbattuto i decessi. Non abbiamo ancora dati sulle differenze di genere nei medici deceduti nelle varie fasi della pandemia, e sarà nostra cura avere dati disaggregati per età e genere sulla mortalità medica.
Anche per quello che riguarda i vaccini, così importanti per debellare questa piaga, fondamentale è stato importante conoscere le differenze di genere nei vaccini anti SARS-CoV-2.
Abbiamo visto secondo recenti studi come la risposta immunitaria verso i vaccini è più elevata nel sesso femminile e che, generalmente, la probabilità di sviluppare reazioni avverse a seguito di vaccinazione è più elevata nella popolazione femminile, e che stata una maggior frequenza di segnalazioni di reazioni avverse nelle donne, anche se non sono emerse differenze di genere nell’efficacia dei vaccini (Pfizer, Moderna, Janssen)”.
“Stiamo sollecitando una legge sulla professione medica che sottolinei i compiti, il ruolo e il valore sociale della professione medica. In questi lunghi mesi abbiamo mostrato tutta la nostra autorevolezza. Credo che il lavoro che svolgiamo sia straordinario e che siamo in sintonia con quanto richiedono cittadini e pazienti” ha concluso il presidente Anelli. “Avere indicatori biologici, sociali e ambientali declinati per genere sarà utile alle istituzioni e ai decisori politici e consentirà anche una riflessione sulla professione e sul senso di equità che richiedono i pazienti.”
Il presidente ha concluso augurando buon lavoro per questa sessione della Medicina di Genere e per lo sviluppo dei percorsi di genere in tutti gli ambiti, in linea con quanto previsto dalla nostra innovativa legislazione italiana, ancora unica in Europa.
Autore: Redazione