Il Consiglio di Stato ha affermato che per le esenzioni vaccinali va indicata la specifica patologia che potrebbe mettere a rischio il sanitario. Dunque, il medico di medicina generale che certifica il pericolo di un proprio paziente, che svolge la professione sanitaria, a somministrare il vaccino anti COVID-19 deve indicare la patologia di cui soffre l’interessato, e ciò in quanto il controllo demandato alla ASL concerne pur sempre la certificazione del medico di medicina generale, la quale però, proprio perché costituente l’oggetto (diretto ed esclusivo) dell’attività di verifica della ASL, deve consentire all’Amministrazione di appurare la sussistenza dei presupposti dell’esonero.
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