De Pascale: il ricordo dei colleghi FNOMCeO

Enrico è entrato nella nostra vita in una luminosa giornata di primavera di quattro anni fa. Non potevamo immaginare che quella luce vivida ci avrebbe accompagnato per i successivi 4 anni, anche nelle giornate grigie, senza sole, e durante le tristi e lunghe settimane di lockdown.

Enrico ha portato all’interno della Federazione il suo modo di vivere il lavoro, in modo così elettrizzante e coinvolgente.

Entusiasmo, sfida continua, competenza, brillantezza di pensiero, disponibilità all’ascolto dell’altro, visione globale, gentilezza. Una gentilezza innata, del tutto naturale che mai è sfociata in supponenza. Rara dote di chi è provvisto di una intelligenza non comune.

Gentilezza che si manifestava nella partecipazione veramente sentita per i problemi e le difficoltà di chi gli stava vicino, per tutti i colleghi con i quali ha condiviso il suo pensiero sino all’ultimo.

Tutti i collaboratori della Federazione hanno avuto il privilegio di essere guidati da un capo veramente unico, con la straordinaria capacità di fare squadra per le piccole e grandi sfide che quotidianamente si materializzavano sulle scrivanie, nei messaggi wa, nelle telefonate, nelle conversazioni mai banali.

Consapevole del ruolo istituzionale della Federazione e della possibilità di incidere nelle dinamiche del mondo circostante se tale ruolo viene esercitato con rigore, impegno e dedizione totale.

Una splendida e rarissima capacità di cogliere, con una rapidità e naturalezza quasi mortificante per chi si confrontava con lui, il nocciolo delle questioni trovando altrettanto rapidamente le soluzioni.

Soluzioni solo apparentemente semplici perché così le presentano le persone veramente intelligenti.

Enrico ha avuto una dote rara: quella di rendere migliori le persone con le quali lavorava. Oggi tutti noi siamo più consapevoli, capaci, sicuri, orgogliosi dell’attività che quotidianamente svolgiamo in Federazione, proprio grazie al suo esempio e alla sua guida.

Insieme al ricordo affettuoso della persona, ci rimane il rammarico di non poter affrontare insieme i progetti già avviati, lo smarrimento per la perdita di una guida affidabile e professionalmente straordinaria, le lunghe discussioni di politica che lo appassionavano tanto, l’esempio di come si può vivere il lavoro con entusiasmo, il garbo nell’approcciare i problemi, un bagaglio importante di disponibilità, competenza, pacatezza e visione concreta e costruttiva del futuro.

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Autore: Redazione

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