Arru: chi si cura della stanchezza da superlavoro?

Alcune settimane fa un pilota di linea di una compagnia aerea nazionale raccontava che poiché accusava sintomi, verosimilmente, correlati a stress e affaticamento da lavoro (valori pressione arteriosa aumentati, insonnia) aveva richiesto una visita presso l’istituto di medicina legale competente. Il medico legale dopo averlo ascoltato e visitato ha prescritto un periodo prolungato di riposo. Il benessere fisico e psicologico del pilota sono stati tenuti in profonda considerazione sia nell’ottica della tutela del personale ma anche per la sicurezza dei passeggeri. Tutto è avvenuto in maniera molto semplice e lineare!

Quarant’otto ore fa un medico ospedaliero, cardiologo, muore di infarto miocardio all’età di 50 anni, dopo essere stato chiamato d’urgenza e aver praticato una procedura di angioplastica coronarica in un paziente colpito da infarto del miocardio. Secondo quel che viene riportato dalla cronaca il collega non stava bene da qualche giorno eppure continuava a lavorare, garantisce la sua reperibilità per un servizio di cardiologia interventistica, quindi per una procedura salvavita, rischiosa, impegnativa fisicamente e psicologicamente.

La stampa ha esaltato la generosità del collega, la sua disponibilità, la sua totale dedizione all’assistenza di chi soffriva e aveva bisogno del suo operato, in sintesi viene descritto come un eroe! Non credo che il collega volesse essere un eroe, ma penso che con molta semplicità facesse quello per cui tanto aveva studiato e sacrificato, svolgendo il suo lavoro quotidiano con passione e dedizione, come migliaia di medici fanno ogni giorno, e soprattutto non credo che volesse essere eroe anche a costo della propria vita, lasciando la moglie e i figli!! Non posso credere che la sua abnegazione al servizio potesse essere totale fino ad immaginare che volesse immolare la propria vita mettendo peraltro a repentaglio la vita del paziente che stava assistendo. Avrebbe potuto fare quel che ha fatto il pilota, chiedendo il temporaneo distacco dal lavoro? Lo stress e la fatica del cardiologo avrebbero potuto essere valutati preventivamente? Non son sicuro che le cose sarebbero andate lineari come è successo per il pilota, nonostante dall’inizio degli anni 2000 in sanità si citi l’aviazione come modello di sicurezza e organizzazione all’interno dei sistemi complessi, dal momento che ad oggi in Italia si discute ancora se il lavoro del medico possa essere classificato tra le attività usuranti.!!SI accetterà in Italia di informare il paziente che il chirurgo che sta per fare l’intervento in elezione ha lavorato per delle emergenze durante la notte, e quando è stato privato del riposo notturno? oppure indipendentemente dalla volontà e dalla scelta del paziente si potranno porre dei limiti di orario come per i piloti?

Non abbiamo bisogno di eroi, pur chinandomi in silenzio di fronte al dolore della famiglia del collega cardiologo!

Luigi Arru
Presidente Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Nuoro

Autore: Redazione FNOMCeO

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