La Suprema Corte ha condannato al pagamento di un’ammenda il titolare di uno studio odontoiatrico per essersi limitato ad elaborare un Documento di valutazione dei rischi in termini del tutto generici. Tale documento, infatti, non contenendo alcun riferimento concreto alla mansione svolta dalla dipendente e alla individuazione dei fattori di rischio correlati alle mansioni e all’attività svolta all’interno dello studio professionale, non teneva conto della presenza della lavoratrice e dei potenziali rischi che la stessa correva durante lo svolgimento dell’attività lavorativa a fronte della possibile esposizione ad agenti fisici, chimici e biologici.
Autore: Redazione