La Suprema Corte ha affermato che il medico che lavora esclusivamente al pronto soccorso deve provare il danno non patrimoniale subito, presentandosi l’assegnazione al pronto soccorso come un fattore di generale arricchimento professionale e di aumento e non di perdita di chance di carriera così come asserito dalla Corte d’Appello. Con la medesima ordinanza, infatti, i giudici di legittimità decidono di dare continuità all’orientamento inaugurato con la decisione delle Sezioni Unite n. 26972/2008 sul contenuto e le condizioni di risarcibilità del danno non patrimoniale, secondo cui, “mentre per il danno biologico l’accertamento medico-legale è il mezzo di prova al quale comunemente si ricorre, per il pregiudizio non biologico relativo ai beni immateriali, valga il principio per cui il danneggiato dovrà allegare tutti gli elementi che, nella concreta fattispecie, siano idonei a fornire la serie concatenata di fatti noti che consentano di risalire al fatto ignoto”.
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