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Sovrappeso per intolleranza alimentare? Nessuna evidenza scientifica

Cercare la dieta perfetta sul web conduce sempre più spesso a optare per soluzioni basate su un’ipotetica correlazione tra intolleranze alimentari e sovrappeso. La Società italiana di diabetologia (Sid), insieme all’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (Adi), all’Associazione medici diabetologi (Amd), all’Associazione nazionale dietisti (Andid), alla Società italiana di nutrizione umana (Sinu), alla Società italiana di nutrizione pediatrica (Sinupe) e alla Società italiana dell’obesità (Sio), ha redatto un documento che analizza e smentisce il rapporto tra intolleranze alimentari e obesità, con il fine di fornire ai cittadini delle risposte chiare e attendibili su cui fare affidamento.

Gli esperti di questo Position Paper sottolineano come i test diagnostici consigliati dai sostenitori del collegamento intolleranze-obesità non siano supportati da alcuna evidenza scientifica. Ad esempio, il test del dosaggio degli anticorpi lgG4, che spesso viene proposto come indicatore di una condizione di allergia o intolleranza alimentare, non restituisce altro che una semplice reazione fisiologica del sistema immunitario all’esposizione ai componenti presenti negli alimenti. Nessuna diagnosi, nemmeno quella di allergie o intolleranze, può derivare dai test elettrodermici, come quelli riguardanti la variazione della frequenza cardiaca o l’iridologia, anch’essi spesso proposti dalle medicine non convenzionali.

Gli esperti concludono dunque che “creare un legame tra allergie/intolleranze alimentari e obesità rischia solo di essere un alibi pericoloso per la salute dei cittadini e un business per alcuni portatori di interesse”. L’unico modo per contrastare il sovrappeso, come consiglia Giorgio Sesti, Presidente del Sid, è praticare attività fisica, possibilmente regolare e di moderata intensità, per almeno 30 minuti e per cinque giorni a settimana, e ridurre la quantità di calorie, utilizzando modelli che si avvicinino alla dieta mediterranea, ma che tengano conto delle necessità individuali. Infine, per aiutare i bambini in sovrappeso, si consiglia un cambiamento dei comportamenti alimentari che coinvolga l’intera famiglia.

(Fonte: QS) 

Autore: Redazione FNOMCeO

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