La modifica è stata introdotta dal relatore del ddl Federico Gelli (PD) con lo scopo di circoscrivere in modo più puntuale quanto previsto in materia dalla Legge Balduzzi (189/2012), seguendo a tal fine la giurisprudenza finora prevalente e avvallata dalla Corte Suprema.
L’articolo emendato è il n. 6 (Responsabilità penale dell’esercente la professione sanitaria),che nell’ultima versione prevede la modifica del codice penale con l’inserimento, dopo l’art. 590-bis, dell’art. 590-ter (Responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario): “L’esercente la professione sanitaria che, nello svolgimento della propria attività, cagiona a causa di imperizia la morte o la lesione personale della persona assistita risponde dei reati di cui agli articoli 589 e590 [cioè dei reati di omicidio colposo e di lesioni personali colpose –N.d.R.] solo in caso di colpa grave. Agli effetti di cui al primo comma, è esclusa la colpa grave quando, salve lerilevanti specificità del caso concreto, sono rispettate le raccomandazioni previste dalle linee guida e le buone pratiche clinico-assistenziali”.
Gelli ha sottolineato che nella versione attuale l’articolo, in cui si cita il solo caso di imperizia, si escludono i casi di imprudenza e negligenza. Viene inoltre mantenuto il riferimento a linee guida e buone pratiche terapeutiche come motivo di esclusione dalla colpa grave, fatte salve le “rilevanti specificità del caso concreto” (e appurata la validazione delle linee guida di riferimento da parte del Ministero della Salute, che a tale scopo dovrà istituire un elenco dedicato).
A solo rilievo civile, sono stati proposti nuovi emendamenti anche per l’art. 7, che confermano in sostanza la nuova distinzione tra responsabilità contrattuale della struttura ed extracontrattuale del singolo medico (a meno che non si tratti di esercente privato libero professionista).
La votazione degli emendamenti proposti è prevista per martedì prossimo.
A cura di S. Boggio- redazione Media Fnomceo
Autore: Redazione FNOMCeO
