• Home
  • News
  • Abrogare l’interdizione? Si può e forse si deve

Abrogare l’interdizione? Si può e forse si deve

In Commissione Giustizia un disegno di legge per abrogare l’istituto giuridico dell’interdizione (definita “regime di morte civile della persona”) e rafforzare l’amministrazione di sostegno. Interdizione, inabilitazione e amministrazione di sostegno sono istituti giuridici nati in epoche e climi culturali diversi, conil fine, comune, di proteggere le persone prive di autonomia, del tutto o in parte (“soggetti deboli” come disabili in condizione di gravità, pazienti psichiatrici o anziani con patologie invalidanti). Secondo gli articoli n. 343 e seguenti del codice civile, tali istituti hanno infatti la finalità di “sostenere o sostituire, del tutto o inparte, la persona destinataria del provvedimento per realizzare la migliore cura degli interessi personali e patrimoniali”. Presentato il 23 gennaio 2014 e in esame dal 9 settembre 2015, il ddl c.1985 (“Modifiche al codice civile e alle disposizioni per la sua attuazione, concernenti il rafforzamento dell’amministrazione di sostegno e la soppressione degli istituti dell’interdizione e dell’inabilitazione”) rappresenta un radicale aggiornamento dell’orientamento giuridico in materia.

I punti principali del ddl sono: sopprimere sia interdizione che inabilitazione, mantenere l’incapacità legale soltanto in relazione ai minori, potenziare la diffusione dell’amministrazione di sostegno estendendone la sfera d’azione, e inserire nel codice civile una nuova categoria di responsabilità giuridica: l’inadeguatezza gestionale.

Nella discussione della proposta, all’interdizione sono imputate mancanza di valore terapeutico, rischio di sciacallaggio economico, e ancora “scarsa trasparenza delle procedure, debolezza delle garanzie formali e politiche, complessità delle revoche e delle modifiche”.

Il ddl sipone in linea di continuità sia rispetto a una proposta di riforma elaborata circa trent’anni fa (la cosiddetta Bozza Cendon, del 1986), nella quale si lamentava l’assenza, nell’ordinamento italiano, di un regime di protezione giuridica meno rigido rispetto all’interdizione, sia rispetto alla legge 6/2004, che ha in parte colmato quel vuoto proprio con l’istituzione dell’amministrazione di sostegno (la cui conoscenzae diffusione, però, non è ancora omogenea sul territorio italiano).

Qui il link agli Atti Parlamentari, per seguire nel dettaglio la discussione dell’esame finora condotto    

S. Boggio 

Autore: Redazione FNOMCeO

© 2023 - FNOMCeO All Rights Reserved. Via Ferdinando di Savoia, 1 00196 ROMA CF: 02340010582

Impostazioni dei Cookie.