“Una brutale aggressione, che ci lascia attoniti e sgomenti: la nostra solidarietà all’endocrinologo dell’Ospedale Cervello. Vicinanza anche ai tre medici del Policlinico sempre di Palermo colpiti la scorsa settimana, al Presidente dell’Ordine Toti Amato, a tutto il Consiglio e ai colleghi dei due ospedali”.
Così il Presidente della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, commenta l’ultimo episodio di violenza, perpetrata ai danni di un endocrinologo 64enne dell’Ospedale Cervello di Palermo, colpito con un tirapugni dal paziente che stava visitando in ambulatorio.
“È inconcepibile che un paziente possa presentarsi armato a una visita programmata – continua Anelli – è impensabile che un medico debba aver paura a presentarsi al lavoro. Gli ospedali, gli ambulatori, gli studi medici sono i luoghi della cura, non devono essere teatro di violenza. Occorre agire sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, che è anche presupposto della sicurezza delle cure. In casi come questo, ricordo, i sanitari aggrediti hanno il diritto di chiedere all’azienda il risarcimento per i danni subiti. Occorre anche una rivoluzione culturale, per cui il medico torni ad essere visto come attore della relazione di cura, e non come bersaglio da colpire. Occorrono politiche di risk management, di formazione degli operatori, di comunicazione verso i pazienti. Occorre, soprattutto, applicare sempre e pienamente la Legge 113 del 2020 che ha inasprito le pene ma che oggi è in più parti disattesa. Le aziende devono adottare protocolli per segnalare alle autorità competenti tutti gli episodi di violenza, in modo da attivare la procedibilità d’ufficio”.
Ufficio Stampa FNOMCeO
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22 Febbraio 2024
Autore: Ufficio Stampa FNOMCeO