Verso le elezioni regionali/2: Sanità, in Calabria partita a tre

Della Sanità calabrese ce ne siamo occupati più volte. A dire il vero, se n’è occupata una commissione istituita ad hoc dal Ministero della Salute all’epoca di Livia Turco. Poi se n’è occupata la commissione del Senato, quella d’inchiesta sul SSN, oggi presieduta da Ignazio Marino. Poi se n’è occupato direttamente il Governo nazionale, che a dicembre scorso ha nominato lo stesso Presidente Agazio Loiero commissario straordinario, con il compito preciso di far rientrare la Calabria dal suo deficit sanitario ‘storico’. E, certo, in questa campagna elettorale per le regionali del 28-29 marzo, questo scenario pesa fortemente nel confronto-scontro tra I tre candidati alla Presidenza. A sfidare Loiero, sono scesi in campo il Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti, del PdL, nonché Pippo Callipo, l’industriale del tonno antindrangheta, che corre con una sua lista, appoggiato anche da Luigi De Magistris e da ‘pezzi’ del movimento antimafia. Una partita a tre che si annuncia senza esclusione di colpi. A oltre quattro anni dal 16 ottobre 2005, è ancora vivo il ricordo dell’assassinio di Francesco Fortugno a Locri. Il Vice-Presidente del Consiglio Regionale fu ammazzato alle cinque del pomeriggio mentre c’erano la primarie per indicare Romano Prodi come candidato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ammazzato a Locri, in pieno centro: gli assassini sono stati presi e condannati, ma il cosidetto ‘alto livello’ dei mandanti resta ancora da individuare. Il delitto Fortugno pesa su tutta la situazione della sanità calabrese, perché, com’è emerso dalle indagini, si tratta di un delitto maturato proprio in ambito sanitario e per ragioni di interessi nella sanità.
A nessuno dei tre candidati alla Presidenza della Regione sfugge questo micidiale contesto.

Loiero: avanti per portare a termine il cambiamento
Al termine dei cinque anni di legislatura, ad Agazio Loiero è toccato anche il compito di assumere la carica di commissario del Governo per l’emergenza economico-sanitaria in Calabria. Alla competizione elettorale si presenta così come Presidente-Commissario (oltre che come candidato Presidente su investitura delle primarie che gli hanno attribuito il 65 per cento dei consensi) e imposta la sua comunicazione politica sul lead della continuazione del cambiamento, imputando alla precedente Giunta guidata da Giuseppe Chiaravallotti l’accumulo di debito. Così Loiero affronta sia il piano di rientro del deficit, sia la programmazione dell’azione di governo che intende portare avanti in caso di vittoria. Il tutto racchiuso in un volumetto “Una Regione che cambia. Le cose fatte”, suddiviso per materie, ma, per quanto riguarda la Sanità, sintetizza così lui stesso la linea sulla quale si muoverà: “Abbiamo 443 milioni di euro pronta cassa per costruire i quattro nuovi ospedali e per il programma di potenziamento funzionale e di innovazione tecnologica negli altri presidi sanitari. La parola d´ordine ora è una sola: accelerare”.

Sembra essere questo il suo buon proposito per il 2010. Sì, perché – ha spiegato – “dopo i ritardi accumulati dal Commissariato per l´emergenza sanitaria, stiamo lavorando per cantierare le opere e acquistare le apparecchiature necessarie al più presto possibile. Si lavorerà senza più pause”. E così ha avviato un tavolo tecnico ed elaborato una “road map” che consenta di rilanciare la Sanità calabrese, dopo l´accordo sottoscritto con il Governo per il Piano di rientro al termine di una lunga ed estenuante trattativa. Le nuove strutture ospedaliere, come è noto, saranno costruite con una ordinanza di protezione civile e sorgeranno a Vibo Valentia, Catanzaro, nella Piana di Gioia Tauro e nella Sibaritide. Al ‘tavolo tecnico’ per l’attuazione del programma per la Sanità, oltre al presidente Loiero, hanno partecipato il segretario generale della Giunta, Nicola Durante, il dirigente generale vicario del dipartimento Tutela della Salute, Antonino Bonura, il prefetto, Silvana Riccio, che poi è il soggetto attuatore per la struttura di Vibo Valentia, l’ingegnere Fabrizio Colcerasa,soggetto attuatore per Catanzaro, l´onorevole Giuseppe Aloise, soggetto attuatore per la Sibaritide, e Marco Repellino, soggetto attuatore per il superamento del rischio clinico.

Non c’è tempo da perdere insomma perchè Loiero sa che: “Abbiamo accumulato grossi ritardi durante la passata gestione commissariale”. Ma “ora – ha assicurato – tutti assieme, faremo il possibile per recuperare il tempo perduto, facendo ripartire speditamente le procedure”. In un secondo incontro, al quale ha partecipato il Comitato tecnico-scientifico, preposto alla valutazione di tutti i programmi del commissario delegato, che nel mese di agosto aveva presentato le dimissioni per protesta contro l´allora commissario per l’emergenza, Vincenzo Spaziante, Loiero li ha invitati a rivedere le proprie posizioni, collaborando alla nuova fase. Il presidente ha inoltre illustrato al Comitato i progetti relativi ai quattro nuovi ospedali e lo stato dell´arte dei programmi sull´innovazione tecnologica. E dal canto suo, il Comitato tecnico-scientifico si è detto disponibile a rivedere le proprie posizioni e a continuare nell’attività avviata sotto il precedente commissario. Un terzo incontro, infine, si è tenuto con il Comitato di Garanzia di cui fanno parte parenti di alcune vittime per incidenti sanitari, che il presidente Loiero ha inteso coinvolgere perché partecipino in funzione di stimolo e di controllo. Si tratta di un comitato che, dopo l’insediamento, era stato praticamente “congelato” ma sul quale, anche come nuovo commissario per l´emergenza, Agazio Loiero, intende puntare “perché siano loro i garanti di procedure trasparenti e idonee a raggiungere l´obiettivo prefissato, quello di dare ai calabresi una sanità di qualità”. Il termine della legislatura, che è ormai prossimo, insomma, non sembra un motivo per gettare la spugna anzi sembra proprio il contrario.

D’altronde la sanità sarà uno dei temi portanti di una campagna elettorale che è già partita all’insegna del confronto aspro e senza sconti. E sullo scoglio del rientro dal deficit, Loiero inquadra così la situazione: “Nell’ambito di una indispensabile e preliminare attività ricognitiva è stata intrapresa una procedura, messa in atto dal Commissario Straordinario nominato dal Consiglio dei Ministri, finalizzata ad accertare il debito consolidato nel periodo 2001-2007. Tale procedura, conclusasi a dicembre 2008, ha permesso in tempi celeri di elaborare un primo documento di accertamento del debito, successivamente avvalorato dall’advisor KPMG, nominato dal Ministero dello Sviluppo Economico. Una volta accertato il debito, che, per come ha dichiarato lo stesso advisor, è stato accumulato per il 70-80% negli anni precedenti al 2005, sono stati introdotti meccanismi di trasparenza e regolarità contabile al fine di predisporre un piano di riqualificazione e razionalizzazione del Sistema Sanitario Regionale, detto comunemente “Piano di Rientro”, che rappresenta il punto di riferimento di tutte le azioni e gli investimenti nel settore della sanità in Calabria. Il primo obiettivo è stato pertanto quello di ricostruire una efficiente organizzazione amministrativa, regionale ed aziendale, congrua con I gravosi impegni legati al ripianamento del debito accumulato. L’obiettivo strategico che la Regione Calabria ha inteso raggiungere con la definizione e l’attuazione del Piano di rientro è quello del rispetto assoluto dei LEA, i livelli essenziali di assistenza sanitari garantiti dallo Stato in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale. Il Piano di rientro, dunque, da mero strumento tecnico-amministrativo ‘di rientro’ economico-finanziario, diventa leva e occasione per un ripensamento complessivo del Sistema sanitario Regionale”.

Giuseppe Scopelliti: Loiero ha sbagliato tutto
Il Sindaco di Reggio Calabria è anche coordinatore regionale del PdL. Lancia la sua sfida a Loiero e uno dei campi maggiormente attenzionati è proprio quello della Sanità. In una delle sue uscite pubbliche per l’avvio della campagna elettorale, a Melito Porto Salvo, Scopelliti ha descritto così la sua visione: “Tanti i punti dolenti toccati nel suo excursus. La parte del leone l’ha fatta però il settore della sanità. Punti di criticità, il settore pubblico, ma anche quello privato. Un pozzo di San Patrizio, che ha prosciugato cifre da capogiro del bilancio regionale. Diversamente dall’ex ministro Livia Turco, il prefetto Achille Serra ed i Nas, che volevano chiuderlo, (comunque hanno sequestrato una buona parte) Giuseppe Scopelliti ritiene che l’ospedale “Tiberio Evoli” non solo non chiuderà i battenti, ma anzi verrà rilanciato. E non è una promessa elettorale. Contro il clientelismo ed i manager incapaci e corrotti, assicura che verranno spazzati via inesorabilmente” (da melitonline.it). Tanto per chiarire, Scopelliti indica così come affrontare la crisi della Sanità in Calabria: “La Sanità -dice- non è solo una questione legata a parametri scientifici, ma è anche una questione di umanità”. Già, l’umanizzazione della medicina, come dimostra la vicinanza che il Sindaco ha mostrato all’Hospice “Via delle Stelle”, una struttura per le cure palliative.

Ma al di là dei singoli casi, delle singole realtà regionali, Scopelliti è proprio a livello generale che difende l’operato del Governo nazionale e attacca Loiero. Commenta così, infatti, la scelta del Governo di commissariare la sanità calabrese, affidando le funzioni commissariali allo stesso Loiero: “Una scelta dovuta. Nelle scorse settimane – sottolinea Scopelliti – sono stati gli organi di stampa, ripetutamente, a riportare la notizia. E il ministro Sacconi – prosegue il coordinatore – a malincuore, aveva ammesso che la Calabria era una delle Regioni destinate al commissariamento. Il ministro aveva paragonato la nostra Regione ad un’automobile che, dopo aver imboccato l’autostrada contromano, non può essere sanzionata perché priva di targa. Il paragone del ministro era riferito al disavanzo sanitario non ancora quantificato dalla Giunta Loiero dopo 4 anni di Governo, durante i quali, la sanità, in Calabria, è divenuta un dramma di proporzioni impressionanti”. Scopelliti, poi, replica al Governatore che ha accusato il Presidente del Consiglio di aver agito senza seguire i percorsi istituzionali, ma dando in pasto la notizia ad una convention politica. “Berlusconi – dice il coordinatore regionale – non ha alcuna necessità di utilizzare lo strumento sanità per giocarsi la campagna elettorale in Calabria. Qui, infatti, il suo migliore alleato è proprio Loiero che, con le sue scelte fallimentari e clientelari, la sua antica e superata cultura amministrativa, diviene lo sponsor migliore del Popolo della Libertà che, viceversa, ha fatto della politica del fare e della meritocrazia il suo indirizzo programmatico e di Governo”.

E, spostandosi a Paola, città del Tirreno Cosentino, Scopelliti ha lanciato un altro affondo contro Loiero, per marcare la differenza della sua veduta. “La politica di Loiero – ha detto Scopelliti- è quella delle prebende, delle false illusioni, delle aspettative da deludere: un modo vecchio di fare politica.
Noi parliamo di una politica della sanità – ha aggiunto Scopelliti- e loro fanno politica con la sanità, non avendo altro da fare che concepire il sistema delle istituzioni come proprietà da svendere. Il candidato a Presidente ha aggiunto che la Calabria ha bisogno di coraggio, di scelte di rottura, di metamorfosi culturali che valorizzino il grande fuoco che esiste nel cratere dei calabresi , che è quello dell’energia culturale, dell’intrapresa, dei giovani”.

Pippo Callipo: svolta radicale per fermare lo sfascio
L’ultimo punto d’attacco, in ordine di tempo, dell’imprenditore candidato Presidente è una recente delibera della Giunta regionale guidata da Loiero, che riguarda la valutazione dei manager della Sanità calabrese. Una delibera, la n.28 del 28 gennaio 2010, che prevede, tra l’altro, l’eventuale assegnazione di un’integrazione del 20 per cento dello stipendio dei direttori generali di Asl e Aziende ospedaliere. Un atto che a Callipo proprio non va giù e la sua totale avversità la motiva così: “L’unica risposta apprezzabile alle mie osservazioni (che confermo integralmente) sul ‘premio’ da assegnare ai direttori generali della sanità, sarebbe quella – se ancora c’è – del direttore del dipartimento dell’Assessorato. A lui tocca rassicurare i calabresi, affermando, con poche ma chiare parole, che nessun premio sarà dato a direttori generali, in quanto la sanità calabrese è allo sfascio, affogata da debiti e priva di qualsiasi prospettiva. In realtà, anche questo dire e non dire, fa parte di un errore commesso a monte dal Governo che avrebbe dovuto commissariare la sanità calabrese, sanzionare i responsabili politici ed amministrativi dello sfascio e consentire, a tutti i soggetti che nel settore hanno voce e ruolo, di avviare la ricostruzione in base a dati certi e linee trasparenti. Invece è ancora tutto nell’ombra e nell’ombra si continua a usare la sanità come un serbatoio elettorale, se poi i calabresi per ogni prestazione debbono ricorrere ad altre regioni è un dato irrilevante. Il disastro finanziario della sanità calabrese dovrebbe essere motivo di dimissioni in tronco di tutti i responsabili e non l’occasione per altri premi. Sul punto specifico del ‘premio’ ai direttori generali, non c’è stato alcun abbaglio da parte mia. La delibera per assegnare i premi ai direttori generali c’è (la numero 28 del 28.1.2010) e, sul medesimo argomento, c’è anche l’esposto dall’Anaao (Associazione nazionale medici dirigenti) del 14 febbraio indirizzato al Governo nazionale ed alla Corte dei Conti. Stabiliranno questi ultimi soggetti il da farsi. Inoltre, è noto che i bilanci delle aziende sanitarie sono in disavanzo e che questa criticità è una causa, prevista dalla legislazione vigente, per la rimozione dei direttori generali. Pertanto, aldilà del macroscopico tentativo di dare premi per ragioni non amministrative, ci sarebbe da chiedersi perché si predispongono delibere per attribuire premi a direttori generali inadempienti. Ma la risposta è ovvia”.

Pippo Callipo ha la sede del suo stabilimento di lavorazione del pesce a Maierato, sopra Pizzo Calabro, la collina che è franata pochi giorni fa, provincia di Vibo Valentia. Nell’ospedale di Vibo morì, il 19 gennaio 2007, Federica Monteleone, una giovane ragazza, sottoposta a un intervento all’appendicite. Fu l’episodio che spinse Livia Turco a nominare la commissione d’inchiesta sulla sanità calabrese. L’episodio è ancora vivo a Vibo e Callipo afferma, quasi delineando il suo programma di governo della sanità calabrese: “Ciò che condivido di più dell’appello accorato di Pino Monteleone è la denuncia della cultura dell’arraffare nella sanità calabrese. Non mi capacito nel vedere com’è gestito il denaro dei cittadini nella sanità, né mi piace l’assuefazione verso l’andazzo pressappochista di parte della società civile stessa e delle sue istanze più rappresentative. Mi piacerebbe vedere una reazione più forte, giusta e adeguata all’estrema gravità della situazione che invece in Calabria si tende a minimizzare, magari fin quando non scoppia l’ennesimo dramma. Ciò che succede e che ho avuto modo di vedere con i miei stessi occhi nella sanità calabrese, è quanto di più lontano ci possa essere rispetto a un’Azienda che tra i compiti fondamentali ha quello di garantire il diritto alla salute dei cittadini. In Calabria, in questo senso, siamo all’anno zero. L’irresponsabilità, d’altronde, è frutto del sistema che premia i peggiori che portano voti e mette all’angolo il merito e la passione. Personalmente, e lo dico non per esprimere una posizione di comodo, condivido l’idea di porre fuori dalle Aziende sanitarie tutti coloro che hanno avuto responsabilità nei casi di malasanità. Senza se e senza ma. E’ un impegno, il mio, a cui, qualora dovessi diventare Presidente della Regione, non verrei meno”.

E, su questa linea, Pippo Callipo va avanti anche per gli altri temi: l’economia e l’occupazione; l’ambiente e le navi dei veleni; la sicurezza e così via, chiedendo a tutti I partiti di sottoporre le candidature al Consiglio Regionale della Calabria al vaglio della Commissione Nazionale Antimafia. Prosegue nei suoi percorsi elettorali nonostante anni fa la ‘ndrangheta ha mosso un attentato allo stabilimento di Maierato e nonostante le ultime minacce di morte. L’ultima è del 3 febbraio, adesso, un inquietante messaggio, così descritto dall’AGI il 4 febbraio: “Minacce di morte sono state rivolte da ignoti a Pippo callipo, candidato di Idv, radicali e di alcune associazioni alla presidenza della Regione Calabria. La notizia e’ riportata questa mattina in prima pagina il quotidiano ‘Gazzetta del sud’. Nel servizio e’ riportato anche il testo della lettera in cui e’ scritto: “Devi farti da parte, altrimenti te la faremo pagare. Non fare il testardo. Lascia perdere la politica. Se proseguirai su questa strada ce la prenderemo con la tua famiglia e con la tua azienda. Guarda che non scherziamo”. Nello stesso articolo si aggiunge che l’imprenditore Pippo Callipo, candidato alla presidenza della regione, ha sporto denuncia al comando provinciale dei carabinieri di Vibo Valentia”. 

Autore: Redazione FNOMCeO

© 2023 - FNOMCeO All Rights Reserved. Via Ferdinando di Savoia, 1 00196 ROMA CF: 02340010582

Impostazioni dei Cookie.