17 ottobre 2024 – È stato arrestato Paolo Montalbano, 23 anni, originario della provincia di Agrigento, che lo scorso 21 febbraio ha aggredito brutalmente Alfredo Caputo, responsabile del reparto di Endocrinologia oncologica dell’ospedale Cervello di Palermo. Montalbano è finito in carcere con l’accusa di tentato omicidio, dopo un’aggressione con un taglierino che ha gravemente ferito il dottor Caputo.
“Con questa decisione, per la prima volta, si sono aperte le porte del carcere per chi aggredisce un sanitario. E’ un punto di svolta nella tutela della nostra professione e della sicurezza dei sanitari”, ha dichiarato Toti Amato, presidente dell’Ordine dei medici di Palermo. “Abbiamo deciso di costituirci parte civile anche nel processo contro Paolo Montalbano perché non possiamo più tollerare che chi lavora per la salute della collettività sia esposto a violenze e aggressioni. Questo provvedimento è un messaggio chiaro: chi aggredisce un medico dovrà rispondere delle sue azioni in maniera proporzionata alla gravità del reato commesso”. Amato ha poi ringraziato l’avvocato Mauro Torti per il costante supporto legale fornito all’Ordine.
“Nonostante l’accordo di patteggiamento che prevedeva una pena di 5 anni di reclusione, il giudice per le indagini preliminari, Marco Gaeta, ha rifiutato di concedere attenuanti a Montalbano, disponendo il carcere e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. E’ un segnale forte”, ha sottolineato Torti.
I fatti Secondo la ricostruzione della Procura di Palermo e della squadra mobile, l’aggressione è avvenuta a seguito di un diverbio tra Montalbano e il dottor Caputo, dieci giorni prima dell’attacco. Il paziente aveva richiesto un farmaco indicato da un altro specialista, ma la somministrazione richiedeva un nuovo piano terapeutico e un ricovero in day-hospital. Di fronte al rifiuto del medico, Montalbano è tornato in ospedale con l’intento di vendicarsi, sorprendendo Caputo alle spalle e colpendolo ripetutamente con un taglierino.
Il dottor Caputo ha riportato gravi ferite, tra cui un tendine tranciato nell’avambraccio e un taglio a un orecchio, e ha dovuto subire un delicato intervento chirurgico per evitare la perdita dell’uso di due dita di una mano.
Ufficio Stampa OMCeO Palermo
Autore: Redazione