7 novembre 2024. Si è tenuto ieri presso l’Aula Magna della Pontificia Università Gregoriana il congresso “Giuseppe Moscati, un santo, un medico, un amico. Patrono del Sistema di Emergenza Territoriale 118”, organizzato da FNOMCEO e Società Italiana Sistema 118 (SIS118).
Moderato da Laura Cason, giornalista RAI, e presieduto dal Cardinale Matteo Maria Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, l’evento ha ripercorso la straordinaria attualità, per la sanità e la società civile di questo tempo, della figura di San Giuseppe Moscati, medico, ricercatore, scienziato, docente universitario, primario del reparto di medicina presso l’ospedale degli Incurabili di Napoli, e Santo della Chiesa.
A portare i saluti istituzionali il Professore Pino Di Luccio, Presidente del Collegium Maximum della Pontificia Università Gregoriana, Filippo Anelli, Presidente FNOMCEO, e Mario Balzanelli, Presidente Nazionale SIS118. A seguire, la Lectio Magistralis della Professoressa Emilia Palladino, del Collegium Maximum della Pontificia Università Gregoriana, su “Giuseppe Moscati e l’insegnamento sociale della Chiesa: esempio e monito per il mondo” e gli interventi del professore Rocco D’Ambrosio, del Collegium Maximum della Pontificia Università gregoriana, del Magistrato Patrizia Piccialli, Presidente della IV Sezione della Corte Suprema di Cassazione, del Professore Maurizio Santomauro, della Scuola di Specializzazione in Cardiochirurgia dell’Università degli Studi Federico II di Napoli e del Presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli Bruno Zuccarelli. A conclusione della giornata, le due performance artistiche: un estratto dell’opera “Giuseppe Moscati, essere cura avendo cura”, ideata e scritta da Michele Albano; e l’Ave Maria di Schubert eseguita dal soprano Francesca Viceconte.
“Per noi medici la vita di San Giuseppe Moscati è un esempio – ha affermato il Presidente della FNOMCeO, Filippo Anelli – una testimonianza di come l’esercizio della nostra professione medica possa diventare una via, direi quasi “privilegiata”, per rispondere alla comune chiamata alla Santità. E, anche da un punto di vista più laico, di come per essere un buon medico non bastino le competenze, se non sono impastate e fatte lievitare con quell’etica e quei principi che orientano tali competenze al bene dell’altro.
Giuseppe Moscati ha scoperto che il valore vero di questa professione, la parte più nobile, è il rapporto con la gente, non solo avere determinate competenze.
Il sistema dovrebbe incorporare il principio del primato della persona, che include anche il medico. Il rispetto che si deve al medico è quello che si deve a un professionista che deve essere indipendente da tutto e deve essere autonomo perché l’unica indipendenza è quella di fare il bene del malato. Ritengo che non sia oggi una cosa desueta avere un patrono cioè colui che è per noi un esempio concreto perché la santità non è la sublimazione della perfezione, bensì è la volontà di essere a disposizione degli altri ed è questo a dare la speranza di avere un mondo migliore dove la sofferenza può essere curata, dove ognuno ha diritto alla cura, alla vicinanza; anche l’incurabile, anche chi è lontano dalle nostre idee, dalla nostra visione del mondo, dalla nostra visione della vita qualunque essa sia”.
“In una sanità talvolta disumanizzata perché piegata alle logiche economiche – commenta Mario Balzanelli, Presidente della Società Italiana Sistema 118 – abbiamo proposto un punto di riferimento spirituale, vocazionale, per il lavoro e per la vita che svolgiamo tutti i giorni, sempre in prima linea, tra innumerevoli complessità e criticità, al servizio di chi rischia di morire da un momento all’altro. Non poteva esserci scelta migliore: noi, operatori del 118 nazionale, medici, infermieri, autisti-soccorritori, sentiamo Moscati come uno di noi. Abbiamo raccolto durante il drammatico periodo del lockdown della pandemia da COVID-19 settemila firme, in pressoché tutte le regioni del Paese, perché San Giuseppe Moscati venisse riconosciuto Patrono del Sistema di Emergenza Territoriale 118, proclamazione che ci è stata concessa nell’aprile del 2022. Ringraziamo, di cuore, la Santa Sede, in particolare la CEI, con Sua Eminenza il Cardinale Zuppi, sempre così vicino alla nostra realtà, e la Congregazione del Culto Divino e dei Sacramenti, con il Cardinale Roche, per aver accolto la nostra richiesta. In questo tempo storico così tormentato, incerto, spersonalizzato, Moscati ci insegna a prenderci cura, ad amare senza misura, a mettere la vita al centro, sempre e comunque. Moscati – conclude Balzanelli – è il nostro faro nella notte, è la nostra sentinella dell’infinito.”
Mario Balzanelli
Presidente della Società Italiana Sistema 118
Autore: Redazione