GIMBE. Migrazione sanitaria: nel 2022 sfondato il tetto dei € 5 miliardi.

Si aggrava lo squilibrio nord-sud: Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto incassano il 94,1% del saldo attivo, mentre il 78,8% del saldo passivo grava sul centro-sud. Il 54,4% delle prestazioni erogate fuori regione va al privato accreditato.

12 febbraio 2025. Nel 2022, la mobilità sanitaria interregionale ha raggiunto la cifra record di € 5,04 miliardi, il livello più alto mai registrato e superiore del 18,6% a quello del 2021 (€ 4,25 miliardi). I dati elaborati dalla Fondazione GIMBE confermano anche il peggioramento dello squilibrio tra Nord e Sud, con un flusso enorme di pazienti e di risorse economiche in uscita dal Mezzogiorno verso Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, che si confermano le Regioni più attrattive. 

«Questi numeri – afferma Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – certificano che la mobilità sanitaria non è più una libera scelta del cittadino, ma una necessità imposta dalle profonde diseguaglianze nell’offerta dei servizi sanitari regionali. Sempre più persone sono costrette a spostarsi per ricevere cure adeguate, con costi economici, psicologici e sociali insostenibili».

In allegato il report integrale.

Autore: Redazione

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