Ricerca: ITAB Chieti, “Il cervello non riposa mai”

Negli ultimi anni la ricerca ha mostrato che anche quando siamo ad occhi chiusi, senza eseguire alcun compito o essere stimolati dall’esterno, il nostro cervello consuma un elevato budget energetico e mostra una intensa attività intrinseca organizzata in una vera e propria architettura funzionale (la cosiddetta "connettività funzionale a
riposo"), la quale sembra formarsi nell’età dello sviluppo e rimanere stabile nell’età adulta.

Un recentissimo studio, condotto presso l‘Istituto Tecnologie Avanzate Biomediche (ITAB) di Chieti, diretto dal fisico Gian Luca Romani, ha dimostrato che l’apprendimento di nuove abilità è in grado di scolpire questa architettura funzionale, facendo luce, per la prima volta, sulla funzione della attività cerebrale a riposo. L’esperimento ha misurato in un gruppo di 14 volontari l’attività spontanea a riposo del cervello, prima e dopo un periodo di 7 giorni di allenamento in un difficile compito di ricerca e discriminazione visiva. L’apprendimento ha indotto una modificazione della connettività funzionale spontanea tra le regioni visive e quelle fronto-parietali deputate al controllo dell’attenzione. Acquisire nuove competenze indurrebbe delle modificazioni delle relazioni tra diverse regioni del cervello che a riposo lavorano in
concerto.

Da ciò deriva l’importante scoperta che la connettività funzionale a riposo non riflette solamente la connettività anatomica ma anche le nostre esperienze precedenti, e quindi che l’attività intrinseca del nostro cervello possa supportare le operazioni di elaborazione di queste esperienze.

Autore: Redazione FNOMCeO

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