“La lectio magistralis del Cardinale Parolin sull’Intelligenza Artificiale rappresenta un contenuto di altissimo valore etico e scientifico. Ogni punto da lui toccato, ogni sua parola densa di significato, ogni monito rispetto ai benefici e ai rischi delle applicazioni dell’IA in medicina sono in perfetta aderenza con i principi del nostro Codice deontologico e rispecchiano le linee di dibattito emerse nel processo per la sua revisione”.
Così il Presidente della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, che questa mattina all’Istituto Superiore di sanità ha ascoltato la lezione magistrale del Segretario di Stato della Santa Sede, il Cardinale Pietro Parolin, su “Etica dell’Intelligenza artificiale”.
“L’opera del medico è orientata al bene – aggiunge Anelli -. Al bene del paziente, alla tutela della vita, al sollievo della sofferenza. L’IA è strumento nelle mani del medico e non suo sostituto: è il medico che deve utilizzare sapientemente questo nuovo strumento, orientandolo, appunto, al bene. Mettendolo al servizio della vita e della persona, rendendolo alleato nella lotta contro la malattia”.
“Perché ciò avvenga – continua il Presidente FNOMCeO – dobbiamo comprendere e minimizzare i rischi: primo tra tutti, come ha ricordato il Cardinale Parolin, la disumanizzazione della cura, la disgregazione dell’atto medico che porti a scindere la componente tecnica da quella umana. È un rischio grandissimo, perché il tempo di comunicazione è tempo di cura e la relazione di cura è parte fondamentale del processo di terapia o di guarigione”.
“Altro pericolo – prosegue – è quello dell’acuirsi delle disuguaglianze, delle disparità tra coloro che possono fruire di questo strumento potentissimo e di chi non può farlo. Ma anche quello dell’”Apartheid sanitario”, della “Discriminazione algoritmica”, perché immettendo dati che riflettono pregiudizi e disuguaglianze presenti nella società, ma anche nella comunità scientifica, si pensi solo ai modelli sui quali sono condotte le sperimentazioni cliniche, tali pregiudizi e disuguaglianze si amplificheranno”.
“Bene ha fatto il Cardinale Parolin – conclude Anelli – a metterci in guardia, a lanciare un forte monito anche contro la cultura dello scarto, che rischia di essere alimentata se a decidere saranno solo gli algoritmi. Sono tutti pericoli che abbiamo valutato nella revisione del Codice di Deontologia medica, e che abbiamo fatto più volte presenti anche nelle sedi istituzionali, tanto che hanno trovato forti riscontri nella legge delega sulla IA. Solo lavorando tutti insieme, medici, legislatori, religiosi, bioeticisti, società civile, potremo veramente padroneggiare questo strumento potentissimo e orientarlo al bene dell’umanità”.
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15 ottobre 2025
Autore: Ufficio Stampa FNOMCeO
