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OMCeO Bari. Anelli: “L’IA non può sostituire il medico: la professione è fatta di ascolto e comprensione del disagio, oltre che di competenze. Fondamentale collegare la pratica clinica con la ricerca. In Italia occorre un’agenzia nazionale”.

25 Ottobre 2025. “Viviamo un tempo di grandi innovazioni, anche in ambito medico. Oggi la medicina è sempre più personalizzata, predittiva e preventiva: strumenti diagnostici avanzati, vaccini innovativi e terapie mirate stanno cambiando il volto dell’assistenza sanitaria e della professione medica, migliorando la qualità della vita di milioni di persone. Ma la professione medica non è fatta solo di competenze, altrimenti l’IA potrebbe sostituirci. È fatta anche di una rinnovata alleanza terapeutica, di ascolto e comprensione del disagio, per il quale il medico ha bisogno di tempo, che è tempo di cura. Per questo il nostro SSN ha bisogno di più medici” – ha aperto così Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine dei medici di Bari l’annuale Festa della Professione Medica e Odontoiatrica dell’OMCeO di Bari, che si è tenuta ieri al Petruzzelli per celebrare i 50 anni di professione di 115 iscritti, i 25 anni dalla Laurea di 156 medici e 401 neoiscritti agli Albi che hanno ufficializzato il loro ingresso nella professione.

Tra le grandi innovazioni degli ultimi anni ci sono le terapie geniche, capaci di riscrivere il futuro dei bambini affetti da malattie un tempo incurabili, secondo un approccio impiegato per esempio da Genoma Puglia, progetto di ricerca per la diagnosi precoce e la cura di patologie rare, che con i suoi screening neonatali rappresenta una best practice a livello internazionale. Del resto, l’Italia oggi è il secondo paese dopo gli Stati Uniti per screening e presa in carico di bambini con malattie rare, come ha ricordato il Sottosegretario alla salute, Marcello Gemmato, intervenuto durante la Cerimonia per ribadire il valore della Sanità pubblica e di un sistema sanitario universale.

Di ricerca in ambito medico ha parlato anche Mauro Biffoni, Direttore del Dipartimento di Oncologia e Medicina Molecolare dell’Istituto Superiore di Sanità che dialogando con il vice presidente OMCeO Franco Lavalle ha sottolineato come l’Italia sia un paese che ha dei brillanti risultati in ricerca, anche in ambito biomedico, benché abbia un livello di finanziamento e un numero di addetti inferiori rispetto anche a paesi a noi vicini come la Francia. Quest’ultimo aspetto costituisce un problema, perché molti dei nostri ricercatori emigrano e producono all’estero quella ricchezza che deriva da una scienza indirizzata a sviluppi tecnologici importanti come in medicina. La carriera di dottorato per i medici in Italia esiste ma è poco seguita. “La ricerca è la Cenerentola della Sanità italiana in termini di finanziamento – ha aggiunto Anelli – ma oggi occorre sempre più collegare la clinica con la ricerca. E per farlo occorre una guida. L’idea di avere un’agenzia nazionale deputata a questo, così come avviene in altri paesi, rappresenta un obiettivo”.

Durante la serata è stato conferito il Premio per la Buona Medicina 2025 ai medici della Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” in riconoscimento dell’impegno profuso con alto senso del dovere, competenza clinica e straordinaria umanità nella gestione dell’assistenza sanitaria prestata ai migranti durante gli sbarchi a Lampedusa.

questo link, una videodichiarazione di Filippo Anelli, Presidente OMCeO Bari e una serie di foto della serata.

Ufficio Stampa OMCeO Bari

Autore: Redazione

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