“È un compleanno dolceamaro quello di oggi, il quarantasettesimo del Servizio sanitario nazionale. Un compleanno dolce perché il SSN è patrimonio unico, che garantisce salute, speranza, dignità, uguaglianza, benessere sociale ed economico all’Italia, ai cittadini, a tutte le persone presenti nel nostro Paese. Un compleanno amareggiato, però, dal disagio trasversale a tutta la categoria dei medici, che, non percependosi “visti” e riconosciuti nel loro ruolo e nel loro valore dalla politica, sentono sempre più forte la tentazione di abbandonarlo”.
Così il Presidente della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, nel giorno del 47esimo anniversario della nascita del Servizio sanitario nazionale: era infatti il 23 dicembre del 1978 quando veniva promulgata la Legge 833/78, che lo istituiva.
“Dal nostro osservatorio super partes – continua Anelli – sentiamo in maniera tangibile questo disagio e ne siamo fortemente preoccupati. È un malessere che, se non sarà curato subito, porterà alla morte per consunzione del nostro Servizio sanitario nazionale, di cui i medici costituiscono la linfa vitale e il tessuto connettivo che lo sostiene. Un malessere a cui, finalmente, sembravano arrivare le prime, pur deboli, risposte dalla Manovra. Il testo è stato però modificato in senso peggiorativo, gelando le speranze e le aspettative di tutti i medici, dirigenti, convenzionati, specialisti ambulatoriali”.
“L’invito è perciò quello ad ascoltare le istanze delle Organizzazioni sindacali – prosegue – che sono state espresse in modo forte e unitario: ad incrementare l’indennità di esclusività per i medici dirigenti, per valorizzare il loro impegno nel SSN; ad incentivare, con politiche di defiscalizzazione e con la riduzione del carico burocratico la Medicina generale e la Pediatria di libera scelta, grandi dimenticate nella Manovra, insieme alla specialistica ambulatoriale. Specialistica che anch’essa va sostenuta, in quanto fondamentale e centrale per la presa in carico dei pazienti cronici, per l’abbattimento delle liste d’attesa e l’assistenza domiciliare”.
“Il disagio dei colleghi ci preoccupa – spiega Anelli – perché, in assenza di correttivi – da mettere in atto, a questo punto, con altri provvedimenti legislativi – sarà massivo l’abbandono, da parte dei medici, del nostro Servizio sanitario nazionale, e credo anche del nostro Paese, alla ricerca di condizioni lavorative che rispecchino le competenze e le responsabilità dei nostri medici. Si aggraverà così il paradosso italiano per cui il nostro Paese è tra quelli, in Europa, con il maggior numero di medici (5,4 ogni mille abitanti) ma solo pochi di questi professionisti sono disponibili per essere ingaggiati o per rimanere, a vario titolo, nel Servizio sanitario nazionale”.
“Siamo altresì impensieriti – aggiunge ancora – dall’inaspettata riduzione del fondo per i farmaci innovativi. Ora i medici italiani avranno meno armi a disposizione per sconfiggere le malattie e i pazienti affetti da malattie rare o oncologiche un più difficile accesso a queste terapie, senza contare il mancato incentivo alla ricerca scientifica, che è motore di progresso e sviluppo per l’Italia”.
“Nel giorno del suo compleanno, dunque – conclude Anelli – l’invito è quello a sostenere il nostro Servizio sanitario nazionale, che tutti i cittadini riconoscono quale patrimonio prezioso del nostro Paese. Un Servizio sanitario nazionale che, come ha ricordato ancora pochi giorni fa il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, assicura a tutti, senza distinzioni, livelli dignitosi di assistenza sanitaria gratuita, garantendo, insieme al diritto alla tutela della salute, la dignità della persona e il diritto all’uguaglianza. Di questo SSN, che dobbiamo tenerci stretto, i medici, i professionisti, i ricercatori sono il volto umano e l’anima stessa: è tempo di riconoscere, anche nei fatti, la loro passione e la loro dedizione, ingaggiandoli e trattenendoli in un sistema finalmente attrattivo, per giocare, tutti insieme la partita più importante, dove il goal è la salute dei cittadini e la prevenzione e la sconfitta delle malattie”.
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23 dicembre 2025
Autore: Ufficio Stampa FNOMCeO
