Un Natale carico di preoccupazioni, quello in arrivo. Un Natale di sofferenza per i conflitti e le violenze ancora in corso in Ucraina, a Gaza, in Sudan e in altre aree dove si combattono guerre più o meno nascoste. Ma anche un Natale di speranza, grazie al nostro Servizio sanitario nazionale, che garantisce a tutti cure, anche per malattie fino a pochi anni fa inguaribili.
Questo è il clima nel quale il presidente della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, ha rivolto, tramite il TG Sanità, i suoi ormai tradizionali auguri per le festività natalizie ai componenti del Comitato centrale con il Collegio dei revisori, ai presidenti degli Ordini, riuniti nel Consiglio Nazionale, e a tutti i medici e gli odontoiatri italiani. Un’occasione anche per un bilancio dell’anno che sta per concludersi. Un bilancio indubbiamente negativo se si considera la perdita di migliaia di vite umane, in gran parte civili e bambini. Eppure, in un contesto così drammatico, il presidente Anelli non ha voluto far mancare il suo appello alla speranza e alla fiducia nella capacità dei decisori di trovare una via che porti finalmente alla pace.
Proprio nelle situazioni più difficili, secondo Anelli, la figura del medico assume un rilievo particolare come portatore dei valori di solidarietà e umanità verso chi soffre. Una professione, quella del medico, che si basa non solo sulla competenza scientifica, ma anche sulla relazione di cura e cioè sulla capacità di creare un rapporto di empatia basato sulla fiducia e sulla disponibilità all’ascolto.
“È stato un anno difficile – esordisce Anelli nel video – pieno di tanti eventi, sicuramente funestato dalla guerra, dagli orrori che abbiamo visto, dall’uccisione dei bambini, dagli attacchi alle strutture sanitarie, che abbiamo sempre e comunque condannato. È stato l’anno in cui non si è risolta ancora la guerra in Ucraina, però è stato anche l’anno in cui è stato eletto Papa Leone XIV, un grande segno di speranza per il futuro”.
“È stato anche l’anno – aggiunge, riferendosi alla sanità – in cui sono aumentate le disuguaglianze, il Servizio sanitario nazionale ha sofferto, sono diventati sei milioni i cittadini che hanno rinunciato alle cure e ancora una volta tanti professionisti sono andati a lavorare all’estero o in pensione anticipata. Però è anche l’anno in cui abbiamo registrato che gli italiani credono profondamente nella scienza. Nel 90% dei casi credono che sia un grande motore di sviluppo economico sociale del paese. L’84% degli italiani hanno fiducia nella medicina. Un grande segno di speranza per la professione medica che vive sicuramente difficoltà legate alla carenza del personale all’interno delle strutture sanitarie, ma anche e di grande attività, visto che l’innovazione tecnologica e le ricerche biomediche mettono a disposizione dei professionisti tanti nuovi farmaci e tanti nuovi strumenti per curare, talvolta anche guarire malattie che un tempo ritenevamo inguaribili”.
“È il caso – specifica – della Sma: attraverso un test genetico diagnostichiamo una malattia dei motoneuroni che provoca una paralisi progressiva sino alla morte. Sino a ieri per questi bambini non c’era alcun tipo di terapia. Oggi l’AIFA, proprio quest’anno, ha messo in commercio e ha autorizzato l’utilizzo del Zolgensma, un farmaco che consente di cambiare la genetica dei motoneuroni e far guarire questa malattia. Per tanti medici sembra un sogno, quasi fuori dalla realtà, ma invece questi bambini tornano a correre”.
“È un segno – prosegue – di straordinaria efficacia della professione medica, così come per i talassemici, Casgevy, un farmaco che riesce a introdurre attraverso le cellule staminali un gene che consente la produzione di emoglobina fetale, liberando finalmente questi malati dalla schiavitù delle trasfusioni. I due farmaci costano rispettivamente due milioni e un milione di euro, una sola fiala. Pensate quante famiglie rinuncerebbero a curare i propri figli per mancanza di risorse. Eppure, in Italia questo è possibile grazie al Servizio sanitario nazionale, grazie a questo sistema universalistico che decide di curare tutti attraverso un gesto di solidarietà, perché finanziato attraverso le nostre tasse”.
“Anche questo – conclude Anelli – è un segno che il futuro sarà roseo, che potremo avere domani soluzioni per tante malattie, porre limiti e curare le sofferenze della gente, dare, insomma, la speranza. Credo che il prossimo sarà un anno di grande speranza grazie alla scienza e alla ricerca biomedica che metterà a disposizione degli italiani tanti nuovi farmaci. E allora dico a tutti buon anno, che sia un anno di pace, che sia un anno di speranza”.
Guarda il video: https://youtu.be/nPa_HGnu99s
Scarica il video: https://www.dropbox.com/scl/fi/1nr159aegr8fzbbtqaj0m/Auguri-di-Natale-2025_-Filippo-Anelli.mp4?rlkey=wz3y3qldh4n771gwm7fp13yd7&st=dx90kch3&dl=0
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24 dicembre 2025
Autore: Ufficio Stampa FNOMCeO
