Il suicidio giovanile è la seconda causa di morte tra gli adolescenti in Italia mentre, secondo gli ultimi dati Istat, tra i 5 e i 29 anni gli incidenti stradali rappresentano la prima causa di decesso.
Alcuni ricercatori dell’Università di Manchester l’anno scorso hanno pubblicato i risultati di uno studio sulle cause che possono portare al suicidio un adolescente, analizzando 145 suicidi di ragazzi sotto i 20 anni. Il primo dato emerso è che in un caso su tre questi ragazzi avevano fatto uso di droghe generiche o di alcol e che tre quarti di loro avevano fatto uso di cannabis. Difficile stabilire il ruolo svolto dall’uso di sostanze voluttuarie nel suicidio in questa fascia d’età e la relazione esistente tra disagio personale e consumo di sostante voluttuarie.
Uno studio pubblicato qualche giorno fa su The Lancet ha poi analizzato gli effetti psicopatologici del disagio giovanile da un’altra prospettiva: l’accesso al PS di cittadini britannici compresi nella fascia di età tra i 10 e i 19 anni, a causa degli effetti dovuti a droghe, alcol o autolesionismo, e a violenze subìte.
La percentuali di questi accessi è risultato pari al 4% evidenziando il ruolo preminente di alcol, droga e dei comportamenti devianti nel determinare l’attivazione del PS.
Ma il rischio di suicidio negli adolescenti che fanno uso di droghe, alcol e che praticano l’autolesionismo, secondo i risultati di uno studio di coorte retrospettivo pubblicato nello stesso articolo, nel giro di dieci anni raddoppia rispetto ai ragazzi di 10-19 anni che avevano fatto ricorso al PS per incidenti causati da altri fattori
Fonti:
http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(17)31045-0/fulltext
http://www.epicentro.iss.it/problemi/stradale/epid.asp
Audio in Rete: http://www.torinomedica.org/torinomedica/?cat=6466)
Autore: Redazione FNOMCeO