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Ispesl: 50-60% delle giornate lavorative perse riconducibile allo stress

Dagli studi condotti emerge che una percentuale compresa tra il 50% e il 60% di tutte le giornate lavorative perse è riconducibile allo stress. Con forti conseguenze economiche, se è vero che il costo relativo allo stress lavoro-correlato è di 20 miliardi di euro annui.

D’altronde uno studio dell’European Heart Journal aveva in precedenza stimato che solo il trattamento Sanitario del disturbo depressivo collegato allo stress incide direttamente sull’economia europea con un dispendio pari a 44 miliardi di euro e indirettamente, in termini di calo di produttività, con una perdita pari a 77 miliardi.

Nel nostro Paese, spiega Sergio Iavicoli, direttore del Dipartimento di Medicina del Lavoro Ispesl, ”sono soggette a stress da lavoro categorie tradizionali come le professioni sanitarie, gli insegnanti, e le Forze dell’ordine, anche se di fronte alla frammentazione del mondo del lavoro rimangono sempre piu’ coinvolti anche i lavoratori precari, quelli flessibili e gli over 45”.

Autore: Redazione FNOMCeO

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