COMUNICATO
Qualunque medico che presti la prima assistenza a un lavoratore
infortunato sul lavoro o affetto da malattia professionale è
obbligato a rilasciare certificato ai fini degli obblighi di denuncia
e a trametterlo esclusivamente per via telematica all’Istituto
Assicuratore.
Questo
prevede l’art. 21 del D.Lgs. 151/15, che modifica l’art. 53 del
DPR 1124/65, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 221 del
23-9-2015. L’efficacia del
nuovo provvedimento legislativo entrerà in vigore dopo 180 giorni
dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Tale
obbligo, che riguarda la diretta ed estesa responsabilità
professionale e che comporta problemi organizzativi rilevanti per i
medici
– come evidenzia la FNOMCeO in una lettera inviata al Ministro della
Salute Beatrice Lorenzin -, è stato deliberato senza alcuna
consultazione dell’Organo Istituzionale che regola la professione
(FNOMCeO).
Due i punti di
maggior criticità derivanti dal decreto legislativo:
1)
l’estensione dell’obbligo di certificazione telematica di
infortunio lavorativo si configura in modo analogo a una “denuncia”
per qualunque medico presti la prima assistenza a un lavoratore
infortunato sul lavoro. Ciò comporta inoltre la necessità di
accreditare al sistema informatico dell’INAIL tutti gli iscritti
all’albo, presupponendo il possesso di strumenti informatici e
connettività adeguati.
2)
Obbligare tutti
i professionisti ad accreditarsi e ad utilizzare i servizi telematici
dell’INAIL per svolgere un’attività che, in assenza di qualsiasi
convenzione con l’Istituto Assicuratore, si configura come libero
professionale, è incongruo e difficile sotto il profilo
organizzativo, poco utile e oneroso per i cittadini interessati.
Ancora una volta, la
semplificazione dei compiti della Pubblica Amministrazione viene
posta a carico dei professionisti e dei cittadini.
La
FNOMCeO ha chiesto un incontro, in tempi brevi, con il Ministero della
Salute per proporre i necessari correttivi, prima dell’efficacia del
nuovo provvedimento legislativo
Questa
nuova incombenza burocratica è l’ennesimo
motivo di disagio e difficoltà per la professione medica e
si aggiunge alle numerose motivazioni della
mobilitazione di tutti i colleghi già indetta, in accordo con
Sindacati Medici e Società Scientifiche, per le prossime settimane.
In allegato la lettera al Ministro.
Autore: Redazione FNOMCeO