Report: una ricerca europea sulle malattie oncologiche

Report n.40/09

UNA RICERCA EUROPEA SULLE MALATTIE ONCOLOGICHE

Bengt Jonsson del Dipartimento di Economia della School of Economics di Stoccolma ha analizzato su Il Sole 24 Ore Sanità (quaderno), i punti salienti di uno studio europeo sui tumori ed i farmaci tumorali. Lo studio è stato realizzato in collaborazione con Nils Wilking Professore associato di oncologia del Karolinska Institute di Stoccolma.

Merito dello Studio
Sono in aumento i casi di cancro, ma diminuisce la mortalità: è in aumento la sopravvivenza in molti tipi di tumore anche se si rilevano forti variazioni tra un Paese europeo e l’altro. Oggi, in Europa la spesa per i tumori è in crescita ma, al tempo stesso, per i Sistemi Sanitari rappresenta il 6%-8% del totale, e circa la metà dei costi e degli oneri complessivi della malattia; infatti, crescono i trattamenti ambulatoriali anche grazie all’introduzione di terapie anti-cancro innovative.
Esistono anche costi indiretti come, per esempio, la mancata produttività, i giorni di lavoro persi, le malattie legate ai tumori, e tutte le relative conseguenze: i costi indiretti sono il doppio di quelli diretti, soprattutto per la popolazione in età lavorativa.
Nonostante il loro aumento progressivo, i prezzi e i costi-terapia dei farmaci antitumorali continuano a costituire una voce di costo di circa il 16% rispetto alla spesa totale per i tumori.
Per l’accesso alle cure, le differenze tra un Paese europeo e l’altro sono legate soprattutto ai Sistemi Sanitari, alle pratiche mediche, alle prassi abitualmente seguite e agli aspetti economici. La spesa pro-capite per i tumori varia da meno di 50 euro come, per esempio, in Polonia a 200 euro come in Germania e Svezia. L’Italia ha una posizione intermedia. Tuttavia, per alcuni Paesi i dati non sono del tutto attendibili e, alcuni, confronti non sono validi.
Nel periodo 1998-2007 la vendita dei farmaci antitumorali in Europa è aumentata considerevolmente; in particolare, nel 2007 la spesa è stata notevole per i farmaci commercializzati già da 10 anni mentre i nuovi farmaci hanno rappresentato meno di un quarto delle vendite. Tra i cinque maggiori Paesi europei, la Francia spicca per la vendita di farmaci oncologici mentre la Gran Bretagna è all’ultimo posto, con un utilizzo inferiore sia dei nuovi che dei farmaci meno recenti. In questa classifica, l’Italia è lievemente al di sotto della media europea. In Europa, le maggiori differenze a livello d’accesso alle tecnologie mediche innovative si osservano tra i Paesi più ricchi e quelli più poveri.
Le differenze tra regioni dello stesso Paese indicano che l’accesso alle cure non è garantito a tutti i cittadini oppure che le risorse non sono utilizzate in modo efficiente. Nel tempo, questo mina ed incide sul sovvenzionamento stesso dei Sistemi Sanitari.
Infine, un aspetto non meno importante degli altri è che si deve continuare ad analizzare il legame tra l’accesso alle cure e i risultati in termini di sopravvivenza e di qualità della vita dei pazienti.

Intanto sul Times di Londra leggiamo “Tumori speranze in arrivo”: una nuova terapia anticancro che sfrutta la nanotecnologia sarà sperimentata su dei pazienti già dal prossimo anno. Il medicinale viene affidato a una nano particella che colpisce solo le cellule interessate ed elude l’intervento del sistema immunitario: così si ottiene una maggiore efficacia della terapia e si minimizzano gli effetti collaterali. Il test clinico riguarderà 25 pazienti.
La ricerca continua

Roma, 06/11/09

Autore: Redazione FNOMCeO

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