Il premio Nobel per la Medicina va, quest’anno, a tre statunitensi, di cui due donne. Sono Elizabeth H. Blackburn, Carol W. Greider e Jack W. Szostak. Ognuno di loro si aggiudica un terzo del premio per una scoperta relativa ai cromosomi che ha aperto la strada allo studio della longevità. I tre vincitori si spartiranno dieci milioni di corone svedesi (980.000 euro circa) e saranno ufficialmente insigniti il prossimo 10 dicembre, data della morte del fondatore del premio, Alfred Nobel. I tre ricercatori hanno effettuato anni di studi per arrivare al risultato: la scoperta del meccanismo protettivo dei cromosomi e della funzione di telomeri e telomerasi.
A spiegare la portata di questa scoperta ci ha pensato Giovanni Neri, direttore dell’Istituto di genetica medica dell’Università Cattolica di Roma: “Si tratta di un contributo importante, che ci ha permesso di conoscere meglio la struttura dei cromosomi. Con importati riflessi sullo studio dell’invecchiamento e del cancro”. Neri ha aggiunto: “Un contributo che ci ha permesso di conoscere meglio la struttura stessa dei cromosomi. Ogni volta che la cellula si replica – ricorda il genetista – la struttura dei telomeri tende ad accorciarsi con il tempo. Dunque questo meccanismo è legato a doppio filo con l’invecchiamento, ma anche con la formazione tumorale. Conosco gli studi della Blackburn, che è stata la prima a indagare sulla struttura e l’instabilità dei telomeri. Questa disciplina, e in particolare la biogenetica, è la specialità medica che ha fatto i maggiori progressi negli ultimi 50 anni”, ha concluso Neri.
Ma c’è anche un pezzo di storia italiana in questa vicenda dei Premi Nobel alle due donne ricercatrici, se soltanto si pensa che nel 2001 vinsero il Premio Pezcoller, a loro assegnato dall’omonima fondazione trentina contro le malattie, il cancro in particolare. La curiosità sta nel fatto che nel 2003 il Premio Pezcoller andò a Mario Capecchi, che poi vinse anche lui il Nobel nel 2007.
Con i Nobel assegnati quest’anno a Elizabeth H. Blackburn e Carol W. Greider salgono a 15 le donne che hanno ottenuto questo riconoscimento. Tra esse Rita Levi Montalcini, unica donna italiana a salire sulla passerella di Stoccolma. Le due premiate si aggiungono pertanto alle 13 donne insignite del Nobel, una percentuale comunque bassa sui 524 premi per la scienza e la medicina assegnati tra il 1901 e il 2008. I tredici Nobel andati a donne ricercatrici sono: 8 per la medicina, 3 per la chimica (Marie Curie, sua figlia Irene Joliot-Curie e Dorothy Hodgkin) e 2 per la fisica (Marie Curie e Marie Goeppert-Mayer).
Elizabeth H. Blackburn è nata nel 1948 a Hobart in Tasmania, Australia e opera presso la University of California di San Francisco. Carol W. Greider (classe 1961) appartiene alla Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimora. Infine Jack W. Szostak (classe 1952) ha operato presso l’Howard Hughes Medical Institute l’Harvard Medical School, il Massachusetts General Hospital di Boston.
Autore: Redazione FNOMCeO