Spenti i riflettori sul convegno di Padova – che continuerà ovviamente a produrre ulteriori concreti risultati nel tempo – ora è a Modena che sono iniziati i lavori in corso. Qui, sabato 17 maggio, presso l’Hotel Real Fini, si terrà un convegno su “Tempo di lavoro e rischio clinico: esperienze europee e italiane a confronto su carichi di lavoro in medicina”.
Questa iniziativa – illustrata nei dettagli dal collega S. Francia, e che riproponiamo – è stata promossa dall’Ordine provinciale in collaborazione con FNOMCeO. Si tratta di un evento che vuole mettere a fuoco due variabili cruciali per la promozione della sicurezza delle cure. Da una parte verranno analizzati i surmenage lavorativi cui spesso è sottoposto il medico, dall’altra la tematica dell’errore, cercando di analizzarlo nel suo ruolo “positivo”. Punto preliminare per un approccio sereno al problema – ci ha infatti detto il presidente A. Bianco – è quello relativo al principio secondo cui la gestione dell’errore è un’attività professionale in senso stretto, e che l’errore dichiarato può essere un incentivo al miglioramento dell’attività professionale…”.
Ed è già da qualche tempo che i medici italiani stanno intraprendendo un percorso nuovo e “propongono, in accordo con le più avanzate esperienze internazionali un approccio diverso al tema dell’errore: quello della conoscenza delle cause e non quello della ricerca pregiudiziale delle colpe”. Questo è quanto ha dichiarato Sergio Bovenga nella interessante intervista che ci ha rilasciato.
Che la sicurezza nelle cure rappresenti un obiettivo qualificante ed irrinunciabile di ogni moderna politica indirizzata al conseguimento dell’efficacia delle organizzazioni sanitarie e alla promozione della qualità dei sevizi resa e percepita dai cittadini è quanto FNOMCEO da tempo va ripetendo. Si legge infatti già nel documento approvato a Cagliari già lo scorso 21 aprile, durante un convegno che proprio sull’errore e sulla responsabilità del medico centrava la sua analisi: “Lo sviluppo verticale delle conoscenze e delle competenze che si distribuiscono su più profili professionali, il massiccio ingresso orizzontale nella pratica clinico- assistenziale di sofisticate tecnologie e presidi, il ruolo sempre più attivo dei cittadini nel richiedere accessibilità , efficacia e sicurezza delle attività sanitarie” hanno incrementato in modo esponenziale la complessità delle cure “anche sotto la spinta di esasperate politiche aziendalistiche alla ricerca di efficienza”.
Ora, con Modena, si andrà oltre, cercando di gettare le basi per un processo virtuoso che, grazie a un radicale cambiamento culturale, modifichi l’approccio all’errore in medicina, per approdare ad un sistema in cui l’errore stesso diventi sempre meno frequente.
Da oggi all’evento, l’Ufficio Stampa pubblicherà alcune interviste a personaggi di rilievo che parteciperanno ai lavori – vedi programma allegato-.
Cominciamo con un’intervista a Nicolino D’Autilia, presidente dell’Ordine ospite, quello di Modena, e a Sergio Bovenga, presidente dell’Ordine di Grosseto.
Autore: Redazione FNOMCeO